“Discriminata per la mia identità di genere da colleghi e dirigenti e per questo, per la mia storia e il mio passato, licenziata. – Parole forti e reali quelle che Monica Marchi ha scritto su Change.it dove, grazie a una petizione, chiede agli italiani di firmare per far partire una legge contro le discriminazioni nel nostro Paese – Dopo aver subito l’intervento per il cambio di sesso alle Molinette di Torino, sono rimasta in qualche modo legata all’ospedale e ho ottenuto così la possibilità di svolgere un tirocinio nella struttura. Mentre lavoravo, mi è arrivata una chiamata per partecipare a una selezione per un altro tirocinio, come centralinista, all’ospedale Maria Vittoria. Ho deciso di candidarmi e ho superato brillantemente la prova. Per tre mesi ho lavorato con grande impegno, ho imparato velocemente il mestiere e in breve tempo – a differenza di altre tirocinanti – mi sono resa autonoma e indipendente. Nonostante questo, dopo i 90 giorni di formazione, non sono stata riconfermata. E ho capito che il motivo era la mia transessualità.”
“In un primo momento, quando nessuno conosceva la mia storia e il mio passato, tutto è filato liscio – continua il racconto di Monica – I problemi sono cominciati quando la mia transessualità è diventata una cosa nota. Ho sempre lavorato con impegno e dedizione e vorrei vivere con orgoglio del mio lavoro. Nessuno, in nessun luogo, a partire dal posto di lavoro, dovrebbe subire discriminazioni legate alla propria sessualità.”
Purtroppo per gay, lesbiche, transessuali e bisessuali non esiste in Italia alcuna forma di tutela dalle discriminazioni, né vengono in alcun modo assicurate assicurate condizioni di pari dignità, come vorrebbe la nostra Costituzione. Tutto questo perché sul piano normativo manca un’adeguata legislazione antidiscriminatoria. Chi intenta azioni legali non è protetto da nessuna legge. Atti di omofobia e transfobia sono pratiche largamente diffuse, specie sul posto di lavoro: io le ho provate sulla mia pelle e adesso, per me e per il bene tutti, voglio una legge che mi e che ci tuteli. A tal proposito è in corso d’esame, in commissione al Senato, il disegno di legge “contro le discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere” a iniziativa di Sergio Lo Giudice. Chiedo che questa la lacuna normativa che ci infligge tante sofferenze venga presto colmata. Stop alla discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere!
Grazie a una petizione su Change.org Monica ha potuto ottenere un posto di lavoro, ma per molte persone transessuale il problema rimane.In Italia la discriminazione esiste e crea difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, pur avendo un livello di istruzione-competenze. Il problema è ancora una volta il pregiudizio, la diffidenza verso coloro che affrontano l’iter diagnostico per la riassegnazione del sesso (legge 164/82). È chiaro che queste persone, sono socialmente svantaggiate, a rischio discriminazione.
Monica chiede che l’ intervento del governo, con una azione, facilitando l’accesso al lavoro. Si potrebbe creare una lista speciale nei centri per l’impiego, per soggetti socialmente a rischio.
“Io all’epoca ho vinto la mia battaglia, sono stata forte, ma sono stata anche aiutata da persone che hanno creduto nelle mie capacità lavorative, e non si sono lasciate travolgere dal pregiudizio che persiste verso le persone TRANS/GENDER. Mi aiutate in questa nuova lotta? Grazie, Monica”.
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