Mario Adinolfi, presidente del Popolo della famiglia, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” riguardo la polemica sulla partecipazione di Vladimir Luxuria al programma “Alla lavagna”, in cui l’ex parlamentare ha parlato della sua storia personale davanti ai bambini.
“Io ho una bambina di 9 anni, esattamente dell’età di quella classe che è stata indottrinata da Luxuria – ha affermato Adinolfi – Su quei temi vorrei essere io con mia moglie a parlare coi miei figli. Se avessero invitato me in quel programma anziché Luxuria sarebbe scoppiato il pandemonio. Il problema è che l’ideologia non va bene, l’ideologia gender”.
“La mia opinione – continua – è che in realtà noi siamo maschi e femmine e questa cosa non è autodeterminabile. Non si tratta di omosessualità, ma di transgenderismo. Lei dice di essere una principessa che doveva essere liberata, semplicemente non è vero, non è una principessa, perché, nella sua definizione fisica, chimica, biologica e anagrafica, è un maschio. Io con Luxuria mi sono scontrato mille volte in tv, ho sempre fatto questo dibattito ma è stucchevole. Il problema è che questi argomenti non devono essere portati davanti ai bambini di 8-9 anni e in più trasmessi in prima serata sulla tv pubblica. La mia opinione è che questi temi vadano affrontati in famiglia”.
Sul format ‘Alla lavagna’. “Sono convinto che quel programma sia un cumulo di non-sense. Far fare la lezione sul sovranismo a Salvini, sulle questioni transgender a Luxuria, mandare Toninelli a fare l’insegnante quando dovrebbe tornare sui banchi, è una cosa folle. Il problema è che questa cosa si può fare solo se sei politicamente corretto. Il mio interrogativo lo pongo a Marcello Foa presidente Rai e a chi l’ha messo, cioè la Lega, e lo pongo anche al duo Spadafora-Casalino che spadroneggia a Palazzo Chigi. Il senatore Pillon fa l’interrogazione per chiedere se sono state firmate le liberatorie, ma se fosse stato libero Pillon avrebbe dovuto chiedere se è accettabile che venga fatta ideologia a scuola e ripreso dalle telecamere del servizio pubblico, pagato da tutti con i soldi del canone nella bolletta elettrica”.
“E’ il contesto che mi impressiona. – conclude – Ieri avevamo su Rai1 ‘La compagnia del cigno’ con storie gay friendly, poi Rai 2 con la sodomizzazione di ‘Ultimo tango a Parigi’, su Rai 3 Luxuria, questo mette paura. Davanti a quei televisori ci sono 6 milioni di bambini. Se cambi canale e vai su Canale 5 trovi persino il cartone animato di Celentano coi culi all’aria, dateci tregua. Fatemi fare un appello al Presidente della Rai e al duo Spadafora-Casalino: abbiate un minimo d’attenzione, non dico alle famiglie cattoliche perché ormai sembra una cosa esotica, alla sensibilità di un nucleo familiare in cui ci sono anche dei bambini”.