Non c’è alcuna differenza tra i bambini cresciuti da genitori dello stesso sesso e quelli che vivono in famiglie tradizionali. L’unica differenza sul benessere psicofisico dei figli sta nelle relazioni familiari stabili, siano esse all’interno di una coppia omo o eterosessuale.
A confermare quello che già molti psicologi infantili sostengono da tempo, arriva uno studio dell’università di Amsterdam, pubblicato sul Journal of Developmental & Behavioral Pediatrics, che conferma altri 73 studi precedenti.
La ricerca ha messo sotto osservazione 190 famiglie: 95 con genitori dello stesso sesso e 95 con genitori di sesso diverso. Le coppie avevano bambini di età compresa tra i 6 e i 17 anni e non presentavano alcuna storia di instabilità dopo la nascita o l’adozione.
I genitori hanno risposto a questionari sulla salute in generale, difficoltà comportamentali, emotive e di apprendimento di ogni bambino. I ricercatori hanno inoltre valutato i livelli di stress dei genitori, il rapporto tra i partner e la qualità delle relazioni con il figlio.
I ricercatori hanno dimostrato che non ci sono differenze di genere, ma l’unico modo per rendere più felici i propri figli è quello di far vivere loro una buona relazione familiari.
Già uno studio del 2013 era arrivato alle stesse conclusioni, spingendosi ad affermare che in base ai loro risultati i figli cresciuti da coppie gay sono addirittura più sani e vanno più d’accordo con le loro famiglie rispetto al resto della popolazione. Soprattutto per quanto riguarda l’autostima, i comportamenti e la quantità di tempo passato con i genitori, non c’è alcuna differenza statisticamente rilevante tra i bambini, che vivano in famiglie omogenitoriali o meno. Anzi. I figli di lesbiche e gay hanno raggiunto un più alto punteggio in materia di stato di salute generale e di coesione familiare.
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