Diversi artisti e personaggi dello spettacolo italiani hanno aderito a una sorta di manifesto contro il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini.
L’iniziativa è stata lanciata dal magazine musicale Rolling Stone Italia, che nella copertina in edicola in questi giorni scrive “Noi non stiamo con Salvini. Da adesso chi tace è complice”.
Nell’editoriale firmato dal direttore della rivista, Massimo Coppola, si legge: “Ci troviamo costretti a battaglie di retroguardia, su temi che consideravamo ormai patrimonio condiviso e indiscutibile. I sedicenti ‘nuovi’ sono in realtà antichi e pericolosi, cinicamente pronti a sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali”.
Noi non stiamo con @matteosalvinimi. Rolling Stone si schiera, e insieme a noi musicisti, attori, registi, scrittori e da oggi tutti voi.
Il nuovo numero è in edicola. Un anticipo qui: https://t.co/4DoGxsySU5 #chitaceècomplice pic.twitter.com/6iVColgbAt— Rolling Stone Italia (@RollingStoneita) 5 luglio 2018
Il periodico, edito da Luciano Bernardini De Pace editore, ha chiamato a raccolta alcuni tra i nomi più noti del mondo della musica, del cinema e dello spettacolo in generale per schierarsi contro il leader della Lega.
All’appello hanno aderito diversi cantanti e band, tra cui Caparezza, Lo Stato Sociale, Elisa, Vasco Brondi, Emma Marrone, Negramaro, Diodato, Ernia, Gazzelle, Gemitaiz, Motta, Roy Paci, Mauro Pagani, Tommaso Paradiso, Lele Sacchi, Selton, Tedua, Tre Allegri Ragazzi Morti.
Tra gli attori e registi che hanno risposto all’iniziativa ci sono Marcello Fonte, Carolina Crescentini, Gabriele Muccino, Daniele Vicari. Al ‘manifesto anti-Salvini’ di Rolling Stone hanno aderito anche scrittori e conduttori tv e radio, come Fabio Fazio Daria Bignardi, Sandro Veronesi, Linus, Costantino della Gherardesca e Michele Serra.
Tra coloro che hanno aderito all’iniziativa, Rolling Stone ha riportato anche il nome di Enrico Mentana, direttore del TgLa7. Il diretto interessato ha però smentito con un post su Facebook, spiegando di essere stato contattato dal direttore del magazine, Coppola, ma di aver declinato.
“Non credo agli appelli o alle prese di posizione perentorie e che servono solo a scopi identitari, o a volte peggio mirano a un po’ di pubblicità gratuita. Oggi il mensile Rolling Stones fa una scelta perfettamente legittima, ma che non condivido”, ha scritto Mentana.