È accaduto ad un giovane chef di origini capoverdiane nato a Roma. Luca Neves, questo il suo nome, cercava una casa in affitto nella Capitale. Individuato tra gli annunci un monolocale che rispondeva alle sue esigenze, ha chiamato l’agenzia per ricevere maggiori informazioni, ma la risposta che ha ricevuto lo ha letteralmente gelato.
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L’impiegata dell’agenzia immobiliare, imbarazzata, ha infatti dovuto riferire al giovane che l’anziano proprietario dell’immobile aveva espressamente indicato di non volere affittare la casa a “neri, gay e lesbiche e ad animali”.
Il giovane chef, in una intervista, ha riferito di esserci rimasto malissimo: «Come ai tempi del Fuhrer Hitler, insomma. Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Io sono nero e ho pure un cane, quindi quella casa me la posso scordare».
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Il suo avvocato, Alì Listì Liman, ha spiegato che l’episodio va ben oltre la libertà di scelta e di espressione. Si tratta di vera e propria discriminazione razziale che non può essere accettata, per questo ha annunciato una denuncia-querela nei confronti del proprietario.