Justin Smollett, noto per aver raggiunto il successo nella serie Empire, era diventato da tempo il punto di riferimento della comunità omosessuale e quella nera americana, impegnandosi contro ogni discriminazione e contro Donald Trump.
Ma, il 22 gennaio scorso, Smollett l’ha fatta grossa. L’attore ha denunciato alla polizia di Chicago di essere stato minacciato e picchiato a causa del suo colore della pelle e della sua sessualità sotto casa sua finendo addirittura in ospedale.
L’episodio suscita molto clamore, anche il presidente Trump dichiarò il suo sdegno: “E’ orribile, non potrebbe esserci nulla di peggio”. La vicenda stava diventando l’ennesimo attacco omofobo e razzista quando le indagini della polizia arrivarono alla conclusione che non era successo nulla e che il tutto era stato messo in scena dall’attore che aveva pagato 3500 dollari a due fratelli nigeriani perché simulassero l’assalto.
In pochissimo tempo Smollett è stato arrestato e imputato per 16 capi d’accusa (poi ritirate in blocco il 29 marzo scorso) con una multa di 130 mila dollari da pagare alla città di Chicago.
Anche Fox ha cancellato la sua partecipazione ad Empire, l’attore ha cercato di far passare per vero quello che era accaduto, recitando, ma una reazione di questo tipo rappresenta essa stessa un’espressione di odio danneggiando la dignità di chi davvero è vittima di violenze come queste!