League of Legends, il popolare MOBA di Riot Games, accoglie tra i suoi campioni K’Sante, orgoglio di Nazumah.
Al di là delle sue abilità da “tank”, davvero devastanti per tenere a bada una quantità considerevole di nemici, ciò che è davvero interessante è la sua caratterizzazione. “I miei antenati hanno costruito Nazumah. Nessun Dio, re o bestia potrebbe conquistarli e nessuno conquisterà me” recita una sua citazione.
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Ispirato alla cultura africana occidentale, K’Sante è un leggendario cacciatore antimperialista orgogliosamente gay. Nella presentazione a lui dedicata, viene dato largo spazio alla sua relazione con l’arciere Tope, purtroppo priva di lieto fine. Ciononostante i due sono rimasti amici. Un epilogo dolceamaro voluto da Riot Games per dare spazio al romanticismo al posto della classico tormento che accomuna la maggior parte dei campioni.
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“Sono nero e gay. Volevo vedere un personaggio come me in un videogioco da così tanto tempo”, ha detto il senior game designer di League of Legends, Buike Ndefo-Dahl.