Nemo dopo aver vinto l’Eurovision Song Contest 2024 ha rotto il trofeo sul palco della Malmo Arena.
In conferenza stampa ha raccontato di essersi ferito a un dito durante l’ultima performance. Ha poi rivelato che il premio è stato riparato, e che anche il concorso meriterebbe una “sistemata”.
«Sono molto grato per questa esperienza», ha spiegato in conferenza stampa Nemo. «Sapere che una canzone in cui parlo della mia storia ha toccato così tante persone è qualcosa di pazzesco». Nei festeggiamenti, tuttavia, è stato registrato anche qualche imprevisto. «Non ho solo “rotto” il codice (break the code, testo della canzone, traducibile anche come “decifrato il codice”) ma pure il trofeo», ha spiegato l’artista elvetico mostrando però una coppa integra: «Me ne hanno dato uno nuovo: tecnicamente, ora, ne ho due». Non solo. Sul palco, Nemo si è rotto anche un pollice. «Nulla di grave», ha tuttavia assicurato ai giornalisti, mostrando il dito fasciato.
Nemo: chi è la popstar Svizzera, icona della comunità Lgbtq+, che ha vinto all’Eurovision 2024
«Rompere», insomma, è stato il tema ricorrente della serata. E interrogato da un giornalista sulla sua ricetta per rompere – decifrare – il codice di Eurovision, Nemo ha consigliato: «Raccontate, scrivete, cantate di qualcosa a cui tenete davvero. Create qualcosa che abbia un significato importante per voi, e condividetelo con il mondo. È l’unica cosa che voglio fare come artista».
E la carriera futura? «Oggi penso solo a quanto successo stasera. Domani sarà un altro giorno e ci sarà tanto a cui pensare».
@spyit.it Ops… il premio è andato in FRANTUMI 😅 #nemo #eurovision2024 #svizzera ♬ suono originale – SPYit.it
La bandiera non binaria
A Malmö, Nemo ha effettivamente portato un tema a lui caro. Quello delle identità non-binarie. Primo artista non-binario a vincere l’Eurovision Song Contest, Nemo ha spiegato: «Questa vittoria mi rende estremamente orgoglioso, non per me ma per un’intera comunità. Per persone che hanno bisogno di essere ascoltate e capite. Abbiamo bisogno di più empatia e ascolto». Per un Paese come la Svizzera, «avere un titolo che incorpora la non-binarietà non è cosa da poco», ha dichiarato Nemo alla conferenza stampa, sottolineando che attualmente in Svizzera non esiste un terzo pronome ufficiale e chiedendo una migliore rappresentazione della comunità non-binaria in politica.