Apre uno sportello Lbgt (lesbo, bisex, gay e trans) alla Spezia. Lo promuove la Raot, la Rete contro l’Omo e transfobia che nei giorni scorsi ha organizzato in pieno centro la giornata contro la discriminazione con un concerto davanti al Civico cui hanno preso parti diversi candidati sindaco. Il punto di ascolto nasce nei locali della vecchia scuola di Fabiano che nelle scorse settimane erano stati messi a bando con un incontro in Comune alla presenza dell’assessore alla Partecipazione Alice Parodi e del funzionario del settore David Virgilio.
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Raot non sarà l’unica associazione presente ma nella vecchia sede scolastica che necessità anche di una riqualificazione saranno presenti altre realtà come le associazioni di quartiere. Si tratta comunque di una novità assoluta per la città della Spezia che non ha mai avuto uno sportello di ascolto e sostegno ufficiale per Lbgt aperto anche ad amici, familiari e interessati per incontri, attività e conferenze.
E’ stata effettuato – fanno sapere dal Comune – il primo passo burocratico dell’iter previsto dal bando che poi dovrà avere altri step ma il fatto è che il progetto Raot che nel corso di questi mesi si è molto impegnata nelle attività di sensibilizzazione e promozione della lotta all’omofobia e alla discriminazione fa parte ufficialmente di quelli che saranno operativi nella sede. Soddisfazione viene espressa sui social dagli attività Raot che alla Spezia hanno avuto un deciso riscontro in termini di partecipazione e attenzione pubblica nelle attività realizzate. Dal meeting con i matrimoni in pubblico di piazzetta del Bastione dove lo sposalizio Raot veniva rappresentato con l’aiuto di una compagnia teatrale con un importantissima cornice di pubblico presente all’evento di pochi giorni fa in piazza Mentana contro la discriminazione.
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Appuntamenti, come detto, sempre molto partecipati e che hanno saputo parlare delle tematiche dell’associazione. Nel dettaglio insieme a Raot ci saranno altre associazioni che hanno presentato un progetto comune. L’amministrazione pagherà per il primo anno il 50 per cento delle utenze e manutenzione poi il progetto dovrà andare avanti con le proprie gambe grazie anche al volontariato. Lo sportello di primo ascolto Raot si baserà anche sull’ausilio di volontari formati appositamente.