La morte di Maria Paola Gaglione, di Caivano del Parco Verde (Napoli) è la storia di una ragazza che non è stata accetta dalla famiglia perché innamorata du un ragazzo (FtM) transessuale. Per questo la famiglia ha accusato il giovane di averla “infettata”.
Storia terribile, finita venerdì con lo speronamento del motorino e l’aggressione alla compagna, da parte del fratello di Paola, mentre fuggivano per la libertà. Il Fratello è ora agli arresti, come appreso dalla stampa.
Roma, 17enne segregata in casa dai genitori che non accettano la sua omosessualità
“Quanto accaduto, dimostra quanto siano duri i contesti che da tempo denunciamo con il nostro numero verde Gay Help Line 800 713 713 – dichiara il portavoce di Gay Center e Responsabile Gay Help Line – per questo serve una legge seria contro l’omotransfobia, che prevenga situazioni di questi tipo e che senza dubbi condanni le dichiarazioni che vedono l’omosessualità come una malattia o qlc di inferiore, mentre l’emendamento ‘Salva Opinioni Omofobe’, voluto da Costa (ex FI) ed approvato dalla maggioranza, renderebbe queste espressioni lecite. Espressioni e pregiudizi per i quali Paola è stata uccisa. Questo emendamento va cambiato e vanno resi certi i supporti per i centri di protezione, da noi richiesto e previsti dalla legge contro l’omotransfobia, che potevano garantire una protezione e la libertà a Paola ed alla compagna, che ora la commissione bilancio sembra che li voglia ulteriormente limitare.
Rifiutata dai genitori perché lesbica, i “Papà per Scelta” scrivono alla famiglia: “I figli non sono uno strumento per raggiungere la nostra felicità. Imparate ad accettare le loro vite”
Continua Marrazzo: “Chiediamo giustizia per Paola, il colpevole non è solo il fratello, ma anche gli altri familiari che la hanno maltrattata ed hanno consentito quanto accaduto senza proteggerla e senza denunciare”