Prosegue l’allarme per la sicurezza delle persone Lgbti a Napoli. Ieri sera il giovane attivista di Arcigay Napoli Simone Manfrellotti è stato seguito da due corpulenti uomini sulla trentina, vestiti di nero che, raggiuntolo nei pressi di Porta Nolana hanno provato a trascinarlo via. “Avevo terminato di lavorare e stavo percorrendo una via abbastanza isolata per raggiungere Porta Nolana, quando ho avuto la netta percezione di essere seguito da qualcuno. Allora mi sono spaventato e ho affrettato il passo ma ho sentito due uomini parlare alle mie spalle e uno diceva all’altro in dialetto: Chist ne è nat (questo è un altro) . In men che non si dica, uno dei due me lo sono ritrovato di faccia, con il cappellino nero che gli copriva il viso, e mi ha iniziato a strattonare stringendomi i polsi con forza per tirarmi verso di loro. Non hanno provato a rapinarmi, volevano portarmi via. Non so dove, ma in quella via ci sono tante stradine strette e isolate in cui è facile far sparire persone. Io mi sono divincolato e, nonostante abbia preso un pugno, sono riuscito a fuggire. Poi una signora mi ha aiutato a calmarmi e a chiamare la polizia.”
A denunciarlo in una nota la stessa associazione che così riporta il racconto del giovane: “Avevo terminato di lavorare e stavo percorrendo una via abbastanza isolata per raggiungere Porta Nolana quando ho avuto la netta percezione di essere seguito da qualcuno. Allora mi sono spaventato e ho alzato il passo ma ho sentito due uomini parlare alle mie spalle e uno diceva all’altro: Chist ne è nat (questo ne è un altro) . In men che non si dica, uno dei due me lo sono ritrovato di faccia, con il cappellino nero che gli copriva il viso, e mi ha iniziato a strattonare stringendomi i polsi con forza per tirarmi verso di loro. Non hanno provato a rapinarmi, volevano portarmi via. Non so dove, ma in quella via ci sono tante stradine strette e isolate in cui è facile far sparire persone. Io mi sono divincolato e, nonostante abbia preso un pugno, sono riuscito a fuggire. Poi una signora mi ha aiutato a calmarmi e a chiamare la polizia”.
Il fatto è molto inquietante soprattutto se lo si collega alle recenti sparizioni e morti di giovani Lgbti nel napoletano. Qualche giorno fa è sparito senza lasciare traccia Vincenzo Ruggiero, circe un mese fa è stato trovato nel bosco di Capodimonte il corpo senza vita del 23enne Oleksandr Pavalenko, più noto come Alex. Trovato morto avvolto in tappeto, con mani e piedi legati, anche il giovane trans Simo. A febbraio risale invece la scomparsa del 18enne Luigi Celentano.
Comunità Igbt Campana: morti e sparizioni misteriose in pochi mesi di persone lgbt (VIDEO)
“Sono fatti molto diversi – Ci dice Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli, raggiunto telefonicamente – ma insieme denunciano una fragilità della comunità Lgbti del nostro territorio. Non sappiamo se ci siano collegamenti e non vogliamo suscitare allarmismi ma ci sono delle coincidenze che ci preoccupano”.
Preoccupazione confermata dalla decisione di denunciare il fatto direttamente alla Digos: “Sono appena uscito dalla Digos – racconta Sannino – dove abbiamo fatto una denuncia. Siamo andati alla Digos, perché abbiamo paura per i casi di scomparsa degli ultimi mesi che sono aumentati in numero e infrequenza. Mi riferisco al caso di Vincenzo scomparso da 5 giorni senza dare notizia e il caso di Alex che è stato trovato nel mosco di Capodimonte. Tra l’altro, poco dopo il fatto denunciato, nella stessa zona anche un altro nostro volontario, Domenico, si è sentito indicato da due individui che potrebbero corrispondere alla descrizione fatta da Vincenzo ed è scappato. Sia Simone che che Domenico e Vincenzo si erano esposti molto nel Pride, postando numerose foto della serata Mamada che ha sostenuto la manifestazione sui loro social”.
Da: PrideOnline.it