La Curia di Napoli è sotto accusa. Un giovane, omosessuale ed escort di professione, ha denunciato di essere stato a festini a luci rosse organizzate da due parroci napoletani. Nella lettera, inviata alla sede arcivescovile partenopea, il ragazzo, che si firma Marco M., racconta degli incontri intimi organizzati da due parroci napoletani ai quali ha partecipato.
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Due pagine, estremamente dettagliate, nelle quali sono fatti nomi, indirizzi e numeri di telefono, e finiti all’attenzione della Guardia di Finanza, che da mesi si occupa di analoghi episodi nell’ambiente ecclesiastico. “All’epoca dei fatti che intendo esporre avevo diciassette anni” scrive Marco M.“facevo l’escort per uomini e il mio amico Annibale mi procurava clienti dietro compenso”.
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Poi il ragazzo descrive gli incontri a tre e le perversioni di un prete con il quale ha avuto una lunga relazione a pagamento, e del quale fa nome e cognome. Il religioso è stato ascoltato in Curia da uno dei collaboratori del cardinale, ma ha respinto gli addebiti, bollandoli come “una trappola” tesa a screditare la sua figura.