Mark Salling, ex star di Glee, serie tv in cui vestiva i panni di Noah “Puck” Puckerman, è stato trovato morto al Los Angeles River, vicino alla sua abitazione a Sunland. Aveva 35 anni. Secondo quanto riportato dal sito Tmz che cita fonti delle forze dell’ordine, l’attore si sarebbe suicidato impiccandosi, ma il suo legale, Michael J. Proctor, non rivela le cause della morte. La polizia di Los Angeles ha solo confermato alla Cbs di aver trovato un corpo a Tujunga, quartiere a nord della città.
Dopo essersi dichiarato colpevole di possesso di materiale pedopornografico, Salling era in attesa della sentenza, prevista per il 7 marzo: avrebbe dovuto scontare tra i quattro e i sette anni di prigione, con le attenuanti dovute al patteggiamento. In seguito a una perquisizione avvenuta nel 2015, sul suo computer erano state ritrovate circa cinquantamila fotografie di minorenni. Lo scorso agosto, Tmz aveva rivelato che Salling aveva provato a suicidarsi tagliandosi le vene, ma il suo avvocato aveva negato la vicenda.
Nel 2013 era stato coinvolto in un caso di stupro da una donna che lo aveva accusato di averla forzata ad un rapporto sessuale senza protezioni. A marzo del 2015 l’attore aveva versato 2.7 milioni di dollari a una sua ex fidanzata che lo aveva accusato di averla percossa.
Salling è il secondo protagonista di Glee a morire in circostanze drammatiche. La serie aveva lanciato, tra gli altri, anche Lea Michele, tra i protagonisti insieme a Cory Monteith. I due si sarebbero dovuti sposare ma il 13 luglio 2013 Cory, 31 anni, era stato trovato morto in una camera dell’Hotel Fairmont Pacific Rim di Vancouver. L’autopsia aveva rivelato che a essergli fatale era stato un mix di eroina e alcol.