Due dipendenti dell’hotel dove Liam Payne è morto, precipitando dal balcone del terzo piano, sono stati licenziati con l’accusa di aver fornito droghe pesanti all’ex cantante degli One Direction pochi giorni prima il suo decesso.
Un amico intimo dell’interprete ha rivelato al Mail on Sunday: “C’erano due uomini nell’hotel che davano a Liam della droga. Mandavano i taxi a ritirare i pacchi per lui”. “Hanno iniziato a vendere droga a Liam quando lui aveva fatto il check-in, verso le 23. Hanno affermato di non sapere quali droghe stesse comprando né quanto avesse speso” hanno affermato alcune fonti al giornale.
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Gli stupefacenti sarebbero stati poi nascosti in una scatola di sapone ritrovata dagli investigatori durante la perquisizione della camera d’hotel. Intanto, secondo quanto riferito da ABC News, gli esami tossicologici avrebbero rivelato la presenza nel corpo del cantante di un cocktail di metanfetamina, ketamina, MDMA e altre sostanze come cocaina, benzodiazepina e crack.
Emergono anche nuove testimonianza secondo le quali Liam Payne poteva salvarsi: l’interprete, infatti, aveva dato più volte segni di squilibrio nella hall dell’hotel: “Se qualcuno avesse chiamato un’ambulanza quando è crollato nella hall dell’hotel invece di riportarlo nella sua stanza e lasciarlo lì da solo, in uno stato psicotico, sarebbe ancora con noi”.