C’è una persona a terra inerme, accovacciata tra il marciapiede e le strisce di parcheggio dei motorini, le si parano contro quattro agenti, il primo la colpisce con un calcio, il secondo le afferra il collo, il terzo la stordisce con lo spray al peperoncino prima dell’arrivo di un altro poliziotto che le assesta un altro colpo.
Siamo a Milano, nei pressi dell’università Bocconi, è mercoledì mattina. A colpire sono gli agenti della polizia locale, a subire l’aggressione una donna trans.
Il video dura un minuto e mezzo, un abuso di potere che si perpetua contro una persona senza difese, accasciata al suolo, in sottofondo si sentono le sirene delle auto della polizia, dal balcone qualcuno commenta: «Ma sono pazzi».
Visualizza questo post su Instagram
Una frase che precede la seconda parte dell’aggressione con due vigili che, a distanza di un metro e mezzo dalla donna, agiscono senza rispettare le regole d’ingaggio, il regolamento e, manco a dirlo, la carta costituzionale. Si sentono urla incomprensibili, un agente si avvicina e la colpisce alla testa, la sdraiano, si avvicinano altri due, la immobilizzano, scatta un ultimo calcio per completare il fermo.