Dopo giorni di estenuante attesa è finalmente sceso il sipario sulla Man Fashion Week meneghina, giusto in tempo prima di un’orchite, abbandonando sul borioso palcoscenico della kermesse quei fiumi di paillettes sbiadite da fievoli riflettori, riportando la Milano del fare alla normalità, ovviamente per voi persone ordinarie, e ripulendola così da fastidiose e presuntuose copie di Jay-Z e Beyoncè tanto bisognose di visibilità quanto di una specchiera. Mi piacerebbe scoprire quale assurdo pensiero scaturisce la vostra convinzione!
Nel corso di questa settimana scegliere gli stilisti ai quali concedere la mia presenza, o quelli a cui negarla, è stato semplice tanto quanto l’uomo di MSGM, nato grazie alla collaborazione con il genio assoluto di Dario Argento che si è visto scippare da Massimo Giorgetti e i suoi terrificanti accostamenti di nuance il titolo di Re dell’Horror… o il seducente artigiano di Dolce & Gabbana con il quale non riuscireste a scambiare due chiacchiere nemmeno nei vostri sogni più scabrosi. Chi di voi casalinghe disperate crede all’esistenza di avvenenti carpentieri, dipintori e sarti con la muscolatura di David Gandy e il sex appeal di Brad Pitt, smaniosi di offrire i loro servigi alle brutte sosia di Eva Longoria? Se siete arrivate a questa conclusione vi consiglio uno scambio di deliranti opinioni con Eleonora Brigliadori nella speranza che possiate capirvi tra simili. Tornando a noi, o per meglio dire a chi di voi comprende il vero stile, mi inchino davanti a la sciura della moda Miuccia Prada, concettuale e mai scontata, che riecheggiando De Chirico e l’arte metafisica ha “sussurrato” una borghesia in perfetto equilibrio tra il classico e il surreale, e per ultimo non posso non approvare e applaudire il rinnovato stile di Ermenegildo Zegna col suo mood ambientalistico tanto caro alle nuove generazioni di designer. Non sono mancati gli intrattenimenti notturni come il venticinquesimo anniversario di Dsquared2, dove i reali di Dean e Dan Cattelan, hanno celebrato l’iconico brand invitando a corte lo star system internazionale, o lo psichedelico dj set del multitasking Marcelo Burlon che ha visto come protagonista assoluta il personaggio mediatico più discusso e ammirato del 2019, Eliana Michelazzo, la quale è riuscita ad impressionare tutti i presenti con la sua bellezza mozzafiato offuscando le svenevoli e malmesse top model di periferia.
Conclusi questi interminabili giorni, in cui io ne ho viste di cose che voi umani non potreste immaginarvi, ci tengo a ricordarvi per l’ennesima volta che essere alla moda non consiste nell’agghindarsi senza un minimo di stile con la convinzione di assomigliare ai testimonial usati dai brand di lusso e che l’accozzaglia di loghi che campeggiano dai vostri outfit studiati, per ostentare uno status che non vi appartiene senza ombra di dubbio, è il peggior modo per valorizzarvi rischiando così di rimanere strangolati dalla moda come qualunque uomo di classe avvolto da un look Gucci alla prima de La Scala: tremendamente ridicolo e privo di una minima eleganza!