Un attivista diciottenne del gruppo Giovani di Arcigay di Milano è stato aggredito da un gruppo di ragazzi, probabilmente minorenni, che lo hanno preso a pugni, minacciato e insultato con frasi pesantemente omofobiche. L’episodio risale allo scorso 30 aprile. L’agguato è scattato alle 19.30. Il giovane stava passeggiando in zona San Siro con un’amica e un amico. Mentre camminava verso la fermata Segesta della metropolitana, è stato raggiunto da un gruppo di sei ragazzi, probabilmente minorenni, alcuni dei quali stranieri.
Prima lo hanno spintonato. Poi lo hanno insultato, per il fatto che indossava una giacca rosa. A quel punto, hanno aggiunto ai gesti violenti anche sputi e parole altrettanto oltraggiose, riportate nella denuncia che il giovane ha poi fatto alla polizia: “Frocio”, “ti ammazziamo”. Un episodio simile ha riguardato nei giorni precedenti un altro giovane, probabilmente minacciato dalla stessa banda di teppisti omofobici.
Arcigay ha pubblicato una nota, a firma del presidente Fabio Pellegatta: “Quanto avvenuto è grave perchè non è pensabile in una società civile che dei ragazzi o ragazze non possano passeggiare liberamente in una città. E’ grave perchè è specchio di una cultura dell’intolleranza che da anni sta imperversando nelle strade e nei discorsi politici“.
La nota prosegue ancora con queste parole: “E’ grave, infine, perchè mostra in maniera inequivocabile quanto discorsi e pensieri omotransfobici, o comunque di intolleranza verso le minoranze, espressi per finalità politiche, si tramutino poi in azione da parte di fasce di popolazione più suscettibili e vulnerabili. Chiediamo e confidiamo nelle forze dell’ordine affinchè questi episodi non avvengano più. Chiediamo un livello di responsabilità sociale maggiore a chi, occupando un ruolo pubblico, usa parole che possono diventare ‘pesanti’ quando poi diventano pensiero sociale. Le società civili, per essere tali, esigono uno sforzo comune nella tutela dei valori di libertà e di rispetto. La tutela delle minoranze è lo specchio della civiltà e della laicità di una nazione. E’ una responsabilità importante che tutti dobbiamo condividere e abbracciare”.