Mika, che lo scorso agosto ha compiuto 40 anni, non si sente affatto invecchiato, anzi
In un’intervista a La Repubblica racconta di avere “una grinta, visione e sensibilità artistiche ancora più feroci. Sento di avere più fantasia di quando avevo 35 anni”. Ad essere mutata è anche la sua libertà, una cosa che va conquistata ogni giorno. “Provo più coraggio e gioia nella difesa delle mie idee e nel vedere minuscoli dettagli diventare essenza nelle mie opere”.
Mika senza censure nel nuovo singolo: “Sc*piamo. La mia bocca sulla tua schiena, le tue natiche ballano…” (AUDIO)
Quella con Mika è una chiacchierata che riflette anche sul mutamento del mondo della musica di oggi che obbliga i cantanti a trovare soluzioni diverse: “Le vendite dei dischi crollano ma i concerti, quelli con gli esseri umani sul palco, hanno sempre più pubblico. Per sopravvivere tocca dunque identificare la propria nicchia, tenersela stretta, sviluppare e difendere le cose che ti rendono diverso, speciale. Oggi anche canzoni di enorme successo possono disintegrarsi facilmente. La fama è più fragile di un tempo”.
Il nuovo album di Mika: “Que ta tête fleurisse toujours”
Mika è sempre stato un artista internazionale: nato in Libano, naturalizzato in Gran Bretagna, ha anche un forte legame con l’Italia. Ma dove si sente davvero a casa? Non è tanto questione di posti, quanto di persone: “Sentirsi a casa è sentirsi bene con le persone intorno. Puoi avere tutta la ricchezza e libertà di questo mondo, ma se poi non ti senti parte di una comunità, la tua vita sarà comunque avvilente”.
E nel frattempo la sua internazionalità continua dato che è impegnato nel suo tour Apocalypse Calypso nato dall’ultimo album in francese Que ta tête fleurisse toujours. Dopo il successo delle date proprio in Francia, si è esibito in varie parti d’Europa tra cui Ginevra, Amsterdam, Bruxelles, Berlino, Brighton, Wolverhampton, Londra. Una tournée europea che toccherà anche l’Italia, con un concerto speciale venerdì 19 luglio al Lucca Summer Festival in Toscana, un altro dei posti in cui si sente “quasi di casa” come ha ammesso lui stesso.