Daniela Miglietta, in arte Mietta, ha ripercorso la sua lunga carriera in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
La cantante è partita dagli inizi del suo percorso da cantante, confessando delle verità inedite. Una, in particolare, ha davvero stupito i fan di Mietta, lasciandoli a bocca aperta di fronte a quella confessione.
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La cantante, infatti, ha affermato di non aver mai sopportato il ritornello di Vattene amore, la celebre canzone che recita: “Magari ti chiamerò Trottolino Amoroso, Dudu dadadà”. Gli italiani l’hanno cantata con entusiasmo per anni e continuano a farlo: si tratta di un brano intramontabile, che rimarrà per sempre nella storia della musica. Eppure, Mietta ha confessato una verità sconvolgente proprio su quella canzone.
Nell’intervista al Corriere della Sera ha detto: “Il ritornello non lo sopportavo, mi dava fastidio, gli ho dichiarato guerra, ma avevo vent’anni, non capivo che la vita va alleggerita con l’ironia. Dovevo cantarla da sola, in gara tra i Big, ma un altro gruppo che aveva vinto tra i Giovani due anni prima piantò un casino, minacciò di fare causa al Festival, Aragozzini era preoccupatissimo. Così per salvarmi Amedeo entrò nel duo – ha raccontato. Oggi si può essere molte cose insieme, negli anni Novanta era tutto un appiattimento del personaggio, un togliere. Se non altro avevo un completo gilet-pantalone di Versace, tutto di pelle nera, tipo quello di Mengoni l’anno scorso”.
Un’altra cosa che Daniela Miglietta non ha mai apprezzato è il suo nome d’arte: inizialmente, la cantante non accettava di essere chiamata così. A scegliere il nome Mietta è stato il suo produttore di allora. “Lo trovavo un nome banale, insulso, sdolcinato. Lo scelse Claudio Mattone”, ha raccontato. Poi, la reazione della cantante quando ha saputo quale nome d’arte era stato scelto per lei: “Ma è bruttissimo!”.