In tanti anni di carriera c’è solo una domanda a cui Mietta, al secolo Daniela Miglietta, si è stancata di rispondere: «Mi annoia che mi chiedano se sono stanca di Vattene amore. È la canzone che mi ha portato più fortuna in assoluto e sono strafelice di averla cantata, ma basta», racconta Mietta, 54 anni, a Vanity Fair Italia.
Mietta è tornata con “Bang” (AUDIO)
Anche la sua adolescenza è stata calda?
«È stata accogliente, ma anche molto libera. Mi chiamavano la zingara, andavo in giro scalza e adoravo quell’attitudine».
Lei, nella sua carriera, non si è negata nulla, spaziando dalla musica, alla recitazione, alla scrittura, al doppiaggio e alla conduzione.
«Ho esplorato tanti campi perché sentivo di dovermi esprimere in tante forme. Penso che la vita sia un gioco che ti aiuta a tirare fuori i tuoi sapori e i tuoi colori: perché non approfittare di questa opportunità? Mi sento molto fortunata a poterlo fare».
La zavorra più pesante da cui Mietta si è liberata?
«Riuscire finalmente a dire quello che voglio, senza avere più paura di essere me stessa nel bene e nel male. Più vado avanti negli anni e più mi autorizzo a lasciarmi andare. Ormai sono entrata in quell’età della vita in cui non hai più paura di raccontare niente che non sia la verità».
A cosa si aggrappava per andare avanti?
«Al mio lavoro, oltre che all’arte».
Mietta su “Vattene Amore”: “Il ritornello non lo sopportavo, mi dava fastidio, gli ho dichiarato guerra”
Quanto sono stati invalidanti quegli attacchi di panico nella sua vita?
«Ho perso delle grandi occasioni, sia a livello lavorativo che umano. Come quando mi sono lasciata sfuggire il provino per fare la Bond Girl del 007 con Pierce Brosnan perché non riuscivo a prendere l’aereo. Ora non ci avrei pensato due volte: i treni che perdi oggi sono persi sul serio».
Di cosa ha paura?
«Sempre dell’aereo. L’ultima volta l’ho preso con mio figlio, che ora ha 13 anni e mezzo: non la smetteva di ridere».