Michele Bravi contro Pio e Amedeo sul palco del concertone del Primo Maggio.
I comici pugliesi, infatti, nel corso dell’ultima puntata di “Felicissima Sera”, avevano detto che parole come «ne*ro e ricc**one» non sarebbero da considerarsi offensive quando dietro non c’è «l’intenzione» di offendere, ma solo quella di scherzare. Un discorso che non è piaciuto a Michele Bravi, che dal palco dell’Auditorium di Roma ha lanciato un messaggio forte e chiaro: «Qualcuno ha detto che l’intenzione è molto più importante delle parole che si usano. Io da cantautore uso le parole per raccontare la visione creativa del mondo. Le parole scrivono la storia. Anche quelle più leggere possano avere un peso da sostenere enorme».
Stefania Orlando, Aurora Ramazzotti e l’Arcigay attaccano Pio e Amedeo: “Siamo stanchi di sentir parlare di gay in tv sempre in questo modo”
Visualizza questo post su Instagram
«Io ci ho messo tanti anni a trovare le parole giuste per raccontare l’amore per un ragazzo e per me è un onore farlo adesso qua, su questo palco. Grazie a voi di avere ancora voglia di ascoltare gli artisti, di dare il giusto peso alle parole».
Pio e Amedeo chiudono col botto e condannano il politicamente corretto: “Ricchio*e, froc*o, ebrei e negri. L’autoironia è il nostor unico vaccino”
Ieri, anche Vladimir Luxuria, ex deputata e attivista per i diritti Lgbt, ha ribadito l’inopportunità delle parole di Pio e Amedeo, sottolineando che, «purtroppo a volte l’ironia non basta», citando come esempio il bullismo subito da piccola e la storia di Malika.