Avere figli gay che fanno coming out è oggi un processo più consapevole da parte delle famiglie? Si riesce sempre a comprendere che un figlio è tale indipendentemente dalla persona che ama? Ci piacerebbe rispondere che il contrario sia un retaggio del passato, ma purtroppo non è così. Lo sappiamo da innumerevoli storie che la cronaca di riporta, di figli gay cacciati di casa, picchiati, a volte anche stuprati “perché” – come se una tale violenza possa avere una motivazione quale appunto l’amore – omosessuali. Tuttavia BoredPanda riporta una storia molto diversa
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È la storia di una scrittrice cristiana, Jen Hatmaker che insieme con i fedeli della sua congregazione in Austin in Texas ha offerto abbracci a tutti i partecipanti della Austin Pride Week. Non si tratta, per così dire, di un’idea originale, che invece appartiene alla scrittrice dell’Oklahoma Sara Cunningham. L’importanza di questa storia, indipendentemente da chi l’abbia pensata e chi raccolta, ci dà una prospettiva differente: di solito, le persone religiose vengono dipinte come intransigenti nei confronti dell’altrui sessualità. Ma, appunto, questo caso è molto diverso e ci fa capire come anche quello appena enunciato sia un pregiudizio.
C’è voluto un po’ di tempo, informazione, dei gruppi Facebook e la partecipazione ai Pride da parte di Sara e di suo marito. Durante queste partecipazioni, ha capito che ci sono tantissimi figli gay che hanno dovuto rinunciare all’affetto dei genitori, perché questi non sono riusciti ad amare i propri figli accantonando la propria omofobia. E così Sara ha lanciato l’iniziativa, che è diventata subito virale. Tanto che Jen e il marito – che di mestiere è un pastore, ovvero un prete protestante – hanno deciso di aderirvi. E Jen ha postato su Instagram le foto del risultato raggiunto. Non era però la prima volta che Jen e il marito hanno assunto una posizione simile: dal 2016 sostengono infatti le unioni omosessuali e il matrimonio paritario.
Tra i commenti ricevuti c’è chi le ha raccontato che la propria mamma non nutra più amore, che il padre non parli con il figlio da tre anni e chi le ha chiesto di proseguire con l’iniziativa.