Scarlett Johansson ha deciso di abbandonare la produzione del film “Rub & Tug”, in cui avrebbe dovuto interpretare un uomo transgender. L’attrice aveva ricevuto critiche dalla comunità LGBT che contestava il fatto che per quel ruolo fosse stata scelta una donna e non un uomo transgender. In un comunicato alla rivista Out ha annunciato: “Mi sono resa conto di non essere stata sensibile. Ho una grande ammirazione per la comunità trans”.
Inizialmente Scarlett Johansson, che avrebbe dovuto interpretare Dante “Tex” Gill, un criminale e transgender morto nel 2003, si era giustificata difendendo il proprio ruolo e appellandosi al fatto che alcuni colleghi (Jeffrey Tambor, Jared Leto, Felicity Huffman) avevano interpretato personaggi con la stessa identità di genere. Dopo giorni di critiche e discussioni sui social l’attrice ha cambiato idea.
La rivista Out, che si occupa di moda e spettacolo rivolgendosi alla comunità LGBT, ha riportato il comunicato della star hollywoodiana: “Alla luce delle questioni etiche che sono state sollevate in merito alla mia scelta di interpretare Dante Tex Gill, ho deciso di ritirare la mia partecipazione al progetto. Nella nostra cultura la comprensione delle persone transgender continua ad avanzare e ho imparato molto da loro da quando mi sono espressa per la prima volta su questa faccenda: mi sono resa conto di non essere stata sensibile. Ho una grande ammirazione per la comunità trans e sono grata del fatto che il dibattito sull’inclusività a Hollywood vada avanti”.
E ha poi proseguito: “Secondo la Gay & Lesbian Alliance Against Defamation (GLAAD), i personaggi appartenenti alla comunità LGBTQ+ sono diminuiti del 40 per cento nel 2017 rispetto all’anno precedente e nessun personaggio trans è stato rappresentato nei film delle case di produzione più grosse. Anche se mi sarebbe piaciuto molto avere l’opportunità di mettere in scena la storia di Dante e della sua transizione, ho capito perché secondo molte persone dovrebbe essere rappresentato da un uomo transgender e sono grata del fatto che questo dibattito, sebbene controverso, abbia scatenato una conversazione più ampia sulla diversità e sulla rappresentazione nei film. Credo che tutti gli artisti debbano essere considerati allo stesso modo e in modo equo”.