Ecco l’ennesima polemica fatta per una scena omosessuale andata in onda, in prima serata, su Raiuno. A dar il via alle lamentele sarebbe stata una lettera, pubblicata qualche giorno fa sull’Avvenire, in cui una lettrice esprimeva la propria preoccupazione di fronte a una scena lesbo andata in onda in prima serata su Raiuno nella fiction I Bastardi di Pizzofalcone. Il presidente dei deputati di Area Popolare, Maurizio Lupi, ha subito approfittato della lettera per contestare la storia omosessuale andata in tv: “È troppo se chiediamo alla Rai di Campo dall’Orto di tenere la propaganda della sessualità libera, sia essa etero o omo, fuori dalla prima serata? A quell’ora i bambini davanti alla televisione sono tanti. (…) Non si tratta di essere bacchettoni, ho difeso con forza la fiction sul commissario Rocco Schiavone da strumentali attacchi moralisti perché aveva una sua ragion d’essere e una sua coerenza narrativa che in questo caso sono assolutamente irrintracciabili. Raiuno ha una sua immagine e una sua tradizione, a torto o a ragione è ancora considerata una rete per famiglie“.
Ad appoggiare la sua decisione arriva anche il collega di Ap Gianni Sammarco: “Assurda e senza senso la decisione della Rai di autorizzare la messa in onda, in prima serata, della serie I bastardi di Pizzofalcone, dove sono presenti scene non appropriate per un orario durante il quale davanti alla tv ci sono ancora tanti bambini. Rispettiamo gli orientamenti sessuali di tutti, ma calcare la mano su un tema delicato e complesso, come è quello dell’omosessualità, è da irresponsabili. Ci sono temi che vanno trattati con cura e responsabilità, non di certo ostentati in prima serata”.
A difendere la scelta di Raiuno ci hanno pensano i Verdi. “La polemica ad opera di alcuni deputati di Area Popolare contro la fiction ambientata a Napoli Bastardi di Pizzofalcone è davvero penosa e irricevibile – spiegano Francesco Emilio Borelli e Gianni Simioli – Questi neo bigotti e moralisti si scandalizzano contro uno spettacolo in cui la sessualità è assolutamente marginale ma la loro mente è ossessionata solo da qualsiasi rapporto omosessuale. In tv poi in tutte le ore e in qualsiasi giorno della settimana va in onda di tutto. Su internet chiunque può collegarsi a siti porno eppure questi deputati non hanno di meglio da fare che chiedere la censura per la fiction tratta dai romanzi dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni. In tante opere cinematografiche e televisive di grande pregio artistico da sempre ci sono scene di sesso e di nudo anche forti. Basti pensare a Bertolucci, a Pasolini, ad Almodovar ed a Visconti. Non è obbligatorio vedere la fiction ma è intollerabile la censura di certi bigotti. Pensassero ad approvare buone leggi e ad impegnarsi per il paese invece di fare polemiche davvero squallide e di basso profilo”.
Ma perché tutto questo accanimento? La tv riporta la vita quotidiana, la realtà! E la realtà è questa, bisogna smettere di pensare alle storielle della “Mulino Bianco”. Basta continuare a vivere con gli occhi coperti, il mondo è cambiato, l’amore omosessuale esiste e, FINALMENTE, in alcune parti del mondo si riesce anche a viverlo con più libertà rispetto a prima… Le polemiche su questioni come questa sono inutili e il signor Lupi deve farsene una ragione anche perché, caro Lupi, la Rai la paghiamo tutti, e per tutti intendo TUTTI TUTTI, anche gli omosessuali.