Il 21 maggio l’associazione Pro Vita ha pubblicato su Facebook uno status in cui se la prendeva con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché “pensa solo all’omofobia”.
IL DISCORSO DI MATTARELLA: Mattarella: “L’omofobia e la transfobia violano la dignità umana e feriscono l’intera società”
Nel ritaglio si riportavano le dichiarazioni di Toni Brandi e Jacopo Coghe di Pro Vita & Famiglia Onlus: «Per la Festa della Famiglia il presidente Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte non hanno speso neanche una parola di sostegno sapendo che milioni di famiglie sono a rischio povertà. Mentre per la giornata mondiale contro l’omofobia si sono battuti ed espressi per un ‘non reato’ da normare».
Secondo l’articolo 278 del Codice Penale chiunque offende l’onore o il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione da uno a cinque anni.
Il reato si consuma quando sia comunicata con qualsiasi mezzo, un’offesa che relativa alla persona del Presidente della Repubblica sia in riferimento a fatti che ineriscono all’esercizio o alle funzioni cui è preposto, sia a fatti che riguardano l’individualità privata, anche in relazione anteriori all’attribuzione della carica.
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Qui il post pubblicato su Facebook: