Mario Adinolfi, Presidente del Popolo della Famiglia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.
Riguardo il questionario sull’omofobia nelle scuole. “I ragazzi, anche giovanissimi, interrogati intorno alla propria sessualità secondo me si trovano interrogati in un contesto che non è quello proprio –ha affermato Adinolfi-. Non penso che sia la scuola il territorio in cui mi devo dichiarare a 14 anni omosessuale. Queste sono tematiche molto importanti e attengono alla famiglia. Non sono un talebano e ritengo si faccia bene a ragionare sulle discriminazioni anche a scuola, ma l’Italia non è un Paese omofobico“.
“Quello che mi preoccupa – continua – è che attraverso il binario della discriminazione si voglia fare teoria gender nelle scuole, ovvero approcci ad una sessualità liquida. Io dico: ‘Follow the money’, i corsi di questo genere vengono pagati lautamente alle associazioni che li fanno, sono fiumi di denaro”.
“Io ho tre figlie quindi riesco ad avere bene o male un parametro di quello che accade nei licei. – continua il racconto di Adinolfi – Vi assicuro che un sedicenne ha atteggiamenti omosessuali non subisce alcuna forma di discriminazione, provate invece a pensare ad una sedicenne che pesa 100 kili, la discriminazione oggi riguarda i canoni estetici: è discriminato un disabile, una persona di colore, un obeso”.