Una “operazione televisiva di indottrinamento forzato che non ha precedenti nella storia della tv italiana”. Mario Adinolfi, leader del Popolo della famiglia, attacca Daria Bignardi che dal 26 dicembre, su Raitre alle ore 20.00, conduce il programma Stato Civile, una trasmissione dedicata alle unioni gay in italia.
Il signore definisce la trasmissione una “vergogna di Stato“. “Non si fa indottrinamento gender a spese delle famiglie italiane nei giorni delle festività natalizie per offendere in maniera così provocatoria radici e sentimenti del popolo italiano per compiacere una piccola lobby di potenti e di amici degli amici”. E lancia un ridicolo appello: “Questa operazione senza precedenti deve essere immediatamente fermata e ci appelliamo al presidente della Rai Monica Maggioni quale garante del servizio pubblico radiotelevisivo e al consigliere del Cda Paolo Messa che se facesse ogni tanto sentire la sua voce potrebbe persino trovare un senso nella propria permanenza a viale Mazzini. Chiediamo inoltre trasparenza sui costi dell’operazione, visto che ci risulta che il minutaggio di Stato Civile sia stato pagato il triplo di minutaggi analoghi per progetti di seconda serata di Raitre”. Con queste parole il signor Adinolfi continua la sua battaglia contro le unioni civili e le famiglie LGBT. Ma provar a cambiare semplicemente canale no? La tv offre TANTISSIME possibilità d’intrattenimento serale perchè soffermarsi sempre e solo su programmi che affrontano tematiche come questa? La Rai dà spazio ogni giorno a programmi per famiglie “tradizionali”, caro Adinolfi, e il canone è pagato da tutti: gay compresi. Un GRAZIE va in particolare a Daria Bignardi per aver sostenuto, appoggiato e presentato Stato Civile. GRAZIE!!! Caro Adinoldi RASSEGNATI che…