Simbolo di coraggio nella lotta contro l’omofobia, l’ex opinionista di Forum, Marco Sforza, ha fatto coming out proprio durante una puntata del format di Canale 5.
“Si stava discutendo di un rapporto conflittuale padre-figlio – racconta Marco – il ragazzo era gay e il genitore non riusciva ad accettarlo. Presi coraggio e mi dichiarai in diretta tv per sostenere quel giovane emarginato, attraverso il resoconto della mia storia personale. Trovo inammissibile che un padre o una madre non siano capaci di sostenere il frutto del loro amore, solo perché omosessuale. Ho sempre temuto il parere dei miei genitori – continua l’opinionista che, di recente, si è dato alle dirette social per commentare i programmi televisivi più seguiti –. Mia madre pensava che fosse solo un momento di confusione ma, poi, ha capito e mi ha pienamente appoggiato.”
“Mio padre, invece – continua Marco – pur se tranquillo, non affronta l’argomento e il suo silenzio mi fa stare male. Da quando mi sono dichiarato, ho cominciato a vivere la mia intimità, la mia vita privata più liberamente. Prima di allora non ne avevo mai parlato con nessuno e, improvvisamente, sono diventato un esempio per moltissimi ragazzi che hanno iniziato a scrivermi per raccontarmi le loro storie ma anche un punto di riferimento per quei genitori incapaci di ammettere l’omosessualità dei propri figli.”
“Adesso riesco a guardare al mondo con occhi diversi – continua il racconto di Marco – senza dovermi nascondere ma sento che mi manca ancora qualcosa per sentirmi completo. Mi manca un fidanzato, il principe azzurro che, come nelle migliori fiabe Disney, con un bacio possa svegliarmi dal torpore e portarmi via in sella ad un cavallo. Sono ancora vergine – conclude Marco – e non me ne vergono! Credo che la prima volta debba essere condivisa con una persona che corrisponda un reale interesse. Sono un giovane d’altri tempi e, sino ad ora, mi è capitato di frequentare ragazzi che volevano soltanto sesso take-away. Vorrei che la mia prima volta fosse magica, fatta di abbracci infiniti, di sospiri e di carezze, come nelle favole e magari, un giorno, diventare anche padre…”