Marco Mengoni, in occasione dell’uscita del suo nuovo disco “Pelle” è stato intervistato da Andrea Laffranchi su 7, magazine del Corriere della Sera.
Il cantante dichiara di non vedersi “bello” a causa del dismorfismo, disturbo che ci fa percepire difetti inesistenti o più grandi di quanto non siano realmente: “Tutta colpa del dismorfismo, un problema di famiglia“. Da ragazzino non pensavo proprio di poter avere appeal. Pesavo quei 106 kg, avevo i capelli lunghi che mi coprivano gli occhi quasi a non voler far individuare il mio stato d’animo. Più avanti ho fatto fatica a capire il confine tra bellezza oggettiva e soggettiva proprio per il dismorfismo, che è una patologia, e così ho iniziato a lavorare su me stesso. È stato difficile accettare che gli altri mi vedessero bello, e anche nel mio percorso di analisi e terapia ci siamo incagliati su questo. Alla fine fa piacere sentirselo dire, però penso che la bellezza sia quel condimento in più in un piatto che deve essere già buono”.
Marco Mengoni consegna pizze ai fan in attesa del suo concerto (VIDEO)
Attualmente studente universitario in psicologia, Marco si è infine soffermato sul recente voto politico, che ha visto la destra vincere le elezioni: “Non mi nascondo: c’è stato un voto e non condivido certe posizioni di chi si appresta ad andare al governo“, ha precisato Mengoni. “Spero vengano presi provvedimenti utili e che non si regredisca su temi come i diritti, la libertà della donna di fare del corpo ciò che vuole. Se cambiano queste cose mi incazzo e scendo in piazza pure io. Siamo nel 2022, non dimentichiamocelo, e non si torna indietro“.