La voce di Madonna è dolce. Ma le sue parole sono macigni.
Le parole di Madonna possiedono la gravità di un pianeta che ha attratto a sé amore e odio, passioni e critiche, ossessioni e applausi. «Era il mio destino», racconta scandendo ogni singola lettera, «e io l’ho accettato. L’ho accettato perché era quello che dovevo fare. L’ho accettato perché questo è il viaggio che dovevo fare su questa Terra».
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Madonna ha rilasciato a Vanity Fair un’intervista esclusiva in cui parla di femminismo, sessualità, religione e diversità, sottolineando le sue continue battaglie contro il patriarcato e riconoscendo il prezzo che ha dovuto pagare negli anni per difendere le sue convinzioni.
Il racconto della sua educazione in una famiglia cattolica, del suo attuale approccio spirituale, più mistico che dogmatico, dell’importanza della sua vita familiare e del vedere i suoi figli crescere esprimendo il loro talento e la loro creatività, delineano uno straordinario ritratto del lato più intimo dell’icona pop.
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Questo profilo unico è accompagnato da interviste speciali rilasciate per l’occasione a Vanity Fair da John Galliano e Pedro Almodóvar, che raccontano i loro rispettivi rapporti con la star. «La carriera di Madonna ha una dimensione biblica, una portata universale», dice Galliano. «La prima volta che l’ho vista era già ispirata, senza paura, con integrità e orgoglio artistico». Almodóvar parla di tutti i suoi incontri con Madonna nel corso degli anni, nonostante i due artisti non abbiano ancora lavorato insieme. «Ha il suo lato oscuro, ma anche un altro lato più luminoso».
Pioniera e anticipatrice. Diva e popstar. Dopo 40 anni di carriera, oggi sta preparando un nuovo tour e il film sulla sua vita. La incontriamo un pomeriggio d’inverno, in un punto imprecisato di Bushwick, a nord di Brooklyn, New York. Il cielo è grigio, la strada silenziosa. Arriva un van nero, si apre uno sportello e scende una figura minuta, con un cappuccio nero da cui spuntano un paio di trecce color rame. Qualche secondo dopo, questa strana Alice nel Paese delle Meraviglie in versione dark sparisce in una porta che si apre su un magazzino. Dentro, però, non ci sono merci o beni di consumo.
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Dentro ci sono clown, artisti, ballerini, top model, make-up artist, parrucchieri, stylist, macchinisti. Per due giorni, questo popolo passerà con lei ogni minuto fino alle quattro di notte. Tutti insieme per dare vita al progetto artistico realizzato dai fotografi Luigi & Iango in esclusiva per Vanity Fair (lo vedete nelle prossime pagine) per riflettere sulla carriera, sui valori, sulla creatività e sulle provocazioni di un’artista che non solo ha cambiato la storia dell’entertainment, ma che ha contribuito all’evoluzione culturale di tutto il mondo. Cambiandone direzione e traiettoria, esattamente come farebbe una Luna in più.
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40 anni di canzoni, di provocazioni, di show, di successi, di critiche e di acclamazioni. Quanto le è costato tutto questo?
«E come faccio a quantificarlo? Potrei rispondere: diversi miliardi. Ma poi: in quale valuta? Come quantificare i rischi corsi? E il percorso artistico? Ho dedicato tutto il mio tempo, tutte le mie energie a combattere e a lavorare per cose che la maggior parte delle persone nemmeno s’immaginava o che faceva fatica a credere. Quanto mi è costato? Assenza di riposo, rinuncia alla sicurezza, fine di ogni relax, addio a una vita comoda, mancanza di sonno, zero pace mentale, impossibilità di passare tempo con le persone che amo. Eppure questo era il viaggio che dovevo fare. Eppure questo era il costo che ho deciso di pagare. E sia chiaro: l’ho pagato fino all’ultimo centesimo».
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Quali sono state la più grande vittoria e la più grande sconfitta della sua carriera?
«Sono due domande. Quando fa una domanda scelga: può farmene una sola alla volta».
Qual è stata la sua più grande vittoria?
«Aver fatto arrivare i miei figli fin dove sono arrivati. È la medaglia più grande».
E nella sua carriera?
«Non saprei. Diciamo che ritengo una vittoria averla ancora una carriera».
La peggior sconfitta.
«Non mi concentro mai sulle sconfitte perché tutto quello che ti succede è una vittoria, anche e soprattutto se la percepisci come una sconfitta».
Vorrei commentare con lei questo progetto artistico di Luigi & Iango per Vanity Fair. Iniziamo dal quadro della Vergine Maria, la Madonna, ritratta su un piedistallo. Lei è sempre stata attaccata dalla Chiesa Cattolica…
«Guardi bene l’immagine: ci sono io con una corona in testa, in un abito sontuoso, sopra un altare. Sa come mi sentivo? Mi sentivo esposta, attaccata. Ed era solo una metafora, era solo un set. Quell’immagine mi ha riportata a Roma, quando venni ferocemente criticata dalla Chiesa Cattolica. Sono stata cresciuta con un’educazione cattolica. Durante la conferenza stampa, mentre ero impegnata nella promozione di A letto con Madonna, mi impressionò vedermi attaccata dalla Chiesa, perché non era in grado di capire quanto il mio lavoro stesse provando a produrre qualcosa di buono. Realizzai subito che il problema erano loro, non io. Il problema erano loro perché non avevano capito che il mio lavoro d’artista univa le persone, gli regalava libertà d’espressione, unità. Era lo specchio degli insegnamenti di Gesù. Chi mi attaccava era solo un ipocrita».
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Qui l’intera intervista.