Ispirato dal folk, dalla musica classica orientale e occidentale, dal jazz e dal gospel – solo per citare alcuni generi della sua ampia tavolozza musicale – nel 2020, questo giovane compositore e polistrumentista newyorkese ha pubblicato Itinerant, il suo EP di debutto realizzato con melodie improvvisate, utilizzando soltanto contrabbasso e voce. Di recente è uscito anche il singolo Something More Than This, in collaborazione con l’artista di origine catalana Lau Noah. Attualmente sta lavorando a un brano per orchestra elettronica, mentre sogna di collaborare con artisti vari di tutto il mondo ed esibirsi anche all’estero, in grandi spazi e cattedrali.
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«Di base sono un contrabbassista. L’ho studiato per dodici anni, ma circa tre anni fa ho deciso di prendere in mano anche il violoncello per imparare a suonare un nuovo strumento», racconta Matthew, quando lo raggiungiamo via Zoom nella sua casa di Harlem. «Quando ti avvicini a uno strumento, molto dipende da te, da ciò che riesci a produrre. Nessuno ti dice: “questo è il modo giusto per suonarlo”. Il mio approccio pertanto è suonare nel modo che mi fa sentire a mio agio. E nel momento in cui impari a suonare uno strumento e ti trovi a tuo agio, a quel punto diventa semplice farne un tuo mezzo d’espressione».
È stata proprio questa scelta a segnare una svolta fortunata nella vita di Matthew: gli ha permesso di essere selezionato per il servizio fotografico che ha per protagonista Madonna, realizzato da Luigi & Iango e pubblicato su The Icon Issue, il numero di Vanity Fair in edicola.