La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni e Mara Carfagna (Forza Italia), la cui discussione è iniziata alla Camera in Commissione Giustizia, ha annunciato che la sua proposta di legge “per rendere l’utero in affitto reato universale” ha iniziato il suo iter parlamentare alla Camera dei deputati.
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Secondo la sua convinzione: “la maternità surrogata è la forma di schiavitù del terzo millennio, che umilia il corpo delle donne e trasforma i bambini in una merce. Mi auguro che tutte le forze politiche, al di là degli schieramenti e delle posizioni, vogliano condividere con noi questa battaglia di civiltà”.
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Il testo accende i riflettori sulla filiera della maternità surrogata, costituita da “imprese che si occupano di riproduzione umana, nell’ambito di un sistema ampiamente organizzato che comprende cliniche, medici, avvocati e agenzie di intermediazione”.
E “in questo sistema – prosegue la relazione – la donna è equiparata agli strumenti di produzione e la gravidanza e il parto rappresentano dei processi produttivi, a cui attribuire un valore d’uso e un valore di scambio». La questione non è religiosa, come qualcuno vuole far credere, ma semplicemente umana. Da qui, si legge nella proposta Carfagna, l’idea «che il contrasto di questo fenomeno deve situarsi in una dimensione globale, o quantomeno internazionale”.