Netflix è al centro delle polemiche in Ungheria per colpa di un bacio.
Il regolatore dei media di Budapest ha aperto un’indagine contro il gigante dello streaming per aver potenzialmente violato una controversa legge anti-Lgbt+, citando “diverse lamentele” su un cartone animato che mostra due ragazze che si baciano.
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Secondo quanto reso noto dell’Autorità sui media e sulle comunicazioni, l’inchiesta è stata lanciata dopo le denunce di alcuni cittadini in merito a una scena del cartone animato “Jurassic World: Cretaceous Camp“, in cui due personaggi femminili si baciano. L’Autorità sta ora verificando se il film abbia violato o meno la legge anti-Lgbt+ approvata nel 2021, che vieta la rappresentazione di persone omosessuali o transgender in contenuti, come libri o film, destinati ai minori.
Secondo la legislazione, entrata in vigore lo scorso anno, “è vietato mettere a disposizione dei minori un contenuto che presenta qualsiasi rappresentazione della sessualità fine a se stessa, qualsiasi deviazione dall’identità corrispondente al proprio sesso assegnato alla nascita, cambio di sesso o promozione dell’omosessualità”. Una norma che si traduce, di fatto, in un divieto per ogni cittadino maggiorenne di presentare a un under-18 i temi legati all’amore diverso da quello tra un uomo e una donna.
L’indagine potrebbe richiedere del tempo, poiché Netflix è una società registrata nei Paesi Bassi, quindi deve rispettare le regole dei media olandesi e applicare i criteri di classificazione olandesi. Secondo la posizione di Budapest, tuttavia, sulla base della legge ungherese sui media, i fornitori di servizi di streaming devono utilizzare soluzioni tecniche efficaci per garantire che i contenuti vietati non siano disponibili in Ungheria ai minori di diciotto anni.
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L’indagine minaccia di aggravare le tensioni tra la Commissione europea e il governo ungherese, che riguardano, tra le altre cose, anche i continui attacchi del governo del primo ministro Viktor Orban alla comunità Lgbt+ del Paese. A luglio, Bruxelles ha annunciato che avrebbe portato Budapest davanti alla Corte di giustizia dell’Ue per violazione delle leggi europee sulla libertà dei media e sui diritti fondamentali. La Commissione ha affermato che la legge ungherese ha violato le leggi europee in materia di telecomunicazioni, audiovisivi e digitali, nonché la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue.