Luciana Littizzetto si è esposta in merito al disegno di legge presentato lo scorso 13 ottobre da Maurizio Gasparri per riconoscere la capacità giuridica del concepito, andando così a minare la legge 194 sull’aborto.
Ospite nello studio di «Che tempo che fa», la comica ha indirizzato una lettera al senatore di Forza Italia per difendere il diritto di abortire. «La legge 194, è quella che garantisce il diritto all’aborto, e sottolineo, non invita a farlo. È una legge del 1978, nata da un referendum, è una buona legge ma se cominci a metterci mano e a svuotarla perde il suo equilibrio e crolla», dice la Littizzetto.
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«Dare il riconoscimento giuridico al feto significa che sia la donna che il medico potrebbero essere accusati di omicidio. Non è una quisquiglia. È piuttosto una semplice, affettuosa picconata ad un diritto che tante lotte e tante pene è costato alle donne. Caro Maurizio che sei maschietto, come fai a sapere meglio di una donna cosa è bene o non è bene fare? È come se un pipistrello volesse insegnare ad un delfino a nuotare. O un cavallo spiegasse a un’anatra come fare per volare».
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