Luca Tommasini si racconta a cuore aperto nel salotto del pomeriggio di Raiuno. Ospite da Caterina Balivo ha raccontato della difficile infanzia e di un padre violento.
Luca ha raccontato delle violenze sia psicologiche che fisiche che fu costretto a subire nell’infanzia e nell’adolescenza. Il coreografo racconta di quanto sia stato difficile per lui riuscirsi a iscrivere in una scuola di ballo. Di nascosto dal padre perché avrebbe pensato che il figlio fosse gay.
Tommasini racconta che le violenze del padre non si limitavano solamente alle umiliazioni, il ballerino racconta di aver subito insieme alla madre e alla sorella anche violenza fisica.
A ferire nuovamente il coreografo è stato un recente episodio che lo avrebbe fatto ripiombare nello sconforto, facendo riaffiorare in lui vecchi ricordi adolescenziali. Qualcuno avrebbe scritto sul citofono di casa sua, F** vattene.
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“Mi sono vergognato di quello che ero e quello che sono”. Ha raccontato a Caterina Balivo con gli occhi pieni di lacrime e di aver reagito chiudendosi da solo in una stanza e lasciandosi andare in un pianto a dirotto, tanto da sentirsi in colpa come quando era piccolo.
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Da piccolo non voleva più uscire di casa, aveva paura che nessuno lo avrebbe voluto. E quella frase “vattene” sul citofono lo ha riportato indietro nel tempo, tanto da non sentirsi più a casa sua come quando era piccolo e a casa non lo volevano. Allora ha trovato rifugio sotto le coperte, ma improvvisamente ha capito di dover reagire e di dover scrivere su Instagram il suo stato d’animo. Affinchè il suo dolore e il suo messaggio venga diffuso come : “un’onda d’amore meravigliosa”.