Dopo gli sconvolgenti stupri di gruppo di Palermo e di Caivano, Loredana Bertè ha deciso di parlare ancora una volta della violenza sessuale subita in passato.
«Io sono stata vittima di un bastardo che mi ha violentato, massacrata di botte e lasciata su una strada del cazzo a Torino. Ogni sei ore, ogni sei ore un femminicidio. Per non parlare poi di abusi, quali Palermo. Per questo ho smesso di tacere. Io non sono carne. Non sono carne», ha detto la cantante in concerto a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, aderendo alla campagna social «Io non sono carne».
Loredana Bertè rompe il silenzio dopo l’intervento d’urgenza: ecco come sta
Già nel 2020 a Verissimo Loredana aveva ricordato la terribile vicenda. «A 16 anni sono stata violentata. Facevo serate con le Collettine. Eravamo in giro per l’Italia con Don Lurio a fare serate, ero l’unica vergine del gruppo e tutte provavano a convincermi, parlandomi di una persona innamorata pazza di me (…)».
«Dopo un mese ho deciso di andare a prendere una cosa da bere con lui. Mi ha portato in un appartamento scannatoio, le ragazze devono stare molto attente. Quando ho sentito che chiudeva con il lucchetto la porta mi sono spaventata, terrorizzata. Volevo andare fuori, ma lui mi ha riempita di botte, mi ha violentata.»
«Sono riuscita a uscire per miracolo, con i vestiti tutti strappati e con un taxi che si è fermato: stavo svenendo e mi ha portato in ospedale».