In queste ultime settimane siamo stati spettatori di continue aggressioni omofobe in tutta Italia. Dopo i numerosi e recenti casi di omofobia nel nostro Paese, l’associazione Wequal ha deciso di agire per ridare dignità agli italiani promuovendo una raccolta firme per la proposta di legge popolare contro l’omofobia. In appena 48 ore son state raccolte oltre 10.000 firme. Stefano Sechi, 23enne e attuale presidente di Wequal, nel marzo del 2015 è stato lui stesso vittima di un’aggressione omofoba a Torino. Dopo aver lanciato la campagna social OmofobiaStop e aver fondato l’associazione Wequal (che conta oltre 270.000 sostenitori ), oggi è pronto, insieme a tutti i volontari e collaboratori, a far arrivare al Senato la proposta di legge Sechi-Carpenelli. Con l’aiuto di giuristi e avvocati, ha elaborato una proposta di legge semplice e chiara, che tutela ragazzi e ragazze vittime di omofobia nel nostro Paese. La proposta di legge sarà discussa innanzitutto dal web, per poi raccogliere le 50.000 firme necessarie, promuovendo una discussione corale circa bisogni e necessità di chi vive o ha vissuto violenze a causa del proprio orientamento sessuale. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Qui i link per firmare:
“Il vento del cambiamento soffia sempre più forte. Noi di WEQUAL lo abbiamo respirato a pieni polmoni e siamo pronti a schierarci ancora una volta a difesa dell’amore. Dopo i recenti episodi di omofobia, abbiamo capito che non è più tempo di restare in silenzio e siamo felici di poter dar voce ad un progetto che da tempo ci tiene impegnati. Stanchi di subire violenze e discriminazioni in una società incapace di accettare il “diverso”, il nostro è un grido di aiuto rivolto alle istituzioni. Il nostro è un disegno di legge contro l’omofobia e si basa su un’osservazione semplicissima: ciascuno è libero e degno di poter vivere la sua sessualità e, conseguentemente, di amare nel modo più rispondente alla sua più intima percezione di sé”.