Non so se si riesce ad avere idea di cosa stia accadendo a Padova, che non è l’unica città Italiana a ritrovarsi in questa situazione, dove la Procura ha chiesto al Comune di trasmettere tutti gli atti di nascita che certificano l’iscrizione all’anagrafe di figli di coppie omogenitoriali.
Giovanna Mezzogiorno: «Mia sorella è figlia di due madri. L’Italia? È razzista con i gay»
Si tratta di 33 bambini nati da due donne con procreazione mediamente assistita (niente a che vedere con gestazione per altri di cui si discute in queste ultime settimane) che sono stati registrati negli ultimi 6 anni dal sindaco Sergio Giordani e che ora devono passare il vaglio, anni dopo, per sapere se avranno ancora entrambi i genitori.
La persecuzione segue la circolare del ministro Matteo Piantedosi con la quale il governo Meloni ha strumentalmente utilizzato una sentenza del dicembre scorso (su due padri trentini che dovranno ricorrere all’adozione “per casi particolari” per la trascrizione del secondo padre) nonostante il richiamo dell’Unione europea che ricordava “l’obbligo per gli Stati membri di riconoscere i figli di genitori dello stesso sesso, ai fini dell’esercizio dei diritti conferiti dall’Ue”.
Figli coppie gay, Unione Europea: “Gli stati membri hanno l’obbligo di riconoscere i minori con genitori dello stesso sesso”
Il governo ha acceso lo scontro tra sindaci e procure ed è facilmente immaginabile che gli atti di quei 33 bambini saranno cancellati. Accadrà quindi che dei bambini subiranno uno stravolgimento famigliare per un attacco vigliacco della politica ai loro genitori.