Di Stefano Di Capua
E’ possibile comunicare con i cari defunti? Sono in molti a porsi questo interrogativo, pochi a trovare risposte soddisfacenti. Quando una persona amata si spegne, con lei muore anche una parte di noi, della nostra voglia di sorridere alla vita, di viverla intensamente, per sempre. Così, spesso, capita di cercare in ogni modo la soluzione giusta per rintracciare gli affetti trapassati, almeno per una volta, un’altra emozionante volta. Ed è quello che è successo alla subrettina nazionale Lisa Fusco. Show-girl tascabile, ex concorrente del Grande Fratello Vip e naufraga all’Isola dei Famosi, la mannequin napoletana ha più volte dichiarato di essere in contatto con il padre defunto. “Comunico con mio padre dal primo giorno che ci ha lasciati”, ci dice Lisa. “E’ sempre rimasto accanto a me, a mia madre e ai miei fratelli”.
Lisa, ci puoi raccontare come sei riuscita ad entrare in contatto con tuo padre defunto?
“Sono convinta di ciò che sto per raccontarvi, poiché ne ho avuto prova. Mio padre è trapassato nella quarta dimensione ben sei anni fa ma non ha mai smesso di starmi vicina. E’ vicino anche a mia madre, a mia sorella Anna e a mio fratello e a tutti i miei familiari più cari. Comunico con lui dal giorno del suo funerale, sin da quando tornammo a casa dopo le esequie. Sono passati già sei lunghi anni ma per lui sono trascorsi solo pochi minuti”.
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Come mai tuo padre Mario ha deciso di mettersi in contatto con te?
“Mio padre Mario amava immensamente me e i miei fratelli, più della sua stessa vita. Nonostante io sappia per certo che ormai sta nella gioia della luce di Dio, so anche che sente ancora la nostra mancanza ed è proprio per questo motivo che ha voluto comunicarmi in più occasioni la sua presenza. Ci è vicino, ci vede, ci sente ma può manifestarsi solo attraverso dei segnali”.
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Quali sono i segnali con cui lui manifesta la sua presenza?
“Sono in contatto con lui da sempre e lui ne è felice. Io, mia sorella Anna e mia madre lo salutiamo spesso, consapevoli che non è andato via del tutto. Dopo varie occasioni in cui si è messo in contatto con noi attraverso la sua stampante che, seppur spenta e in disuso, periodicamente mandava dei messaggi scritti, adesso la nostra complicità è cresciuta ulteriormente. Mi sento spesso sfiorare i capelli oppure capita di sentirmi toccare sulla spalla quando non c’è nessuno intorno a me. Talvolta, poi, vedo accendersi dei lumi”.
In che modo riesci a comunicare con tuo padre attraverso lumi e candele?
“Quando si accendere un lume elettrico, può sembrare una strana coincidenza. Non lo è affatto. Nulla accade mai per caso e, così, so che in quel momento, mio padre sta cercando di comunicare con me. Altre volte lo fa attraverso le tradizionali candele. Quando accendo la fiamma e mi avvicino, inizio a parlargli, ponendogli delle domande, lui mi risponde alzando o abbassando improvvisamente l’intensità della vampa, spostandola a destra o a sinistra, anche quando non c’è spiraglio di vento né soffio alcuno. Questi incontri sono un dono che ci permette di capire come i nostri cari, nel mio caso mio padre, continuino a vivere anche dopo la morte e a sostenerci perennemente”.
Cosa ne pensa tua sorella Anna, che era particolarmente legata a tuo padre?
“Inizialmente mia sorella era scettica, non riusciva proprio a credere che mio padre fosse in grado di comunicare con noi attraverso le candele. Un giorno, però, mentre io ero intenta a parlare con lui, valutando gli spostamenti della fiammella per comprendere le sue risposte, mia sorella arrivò senza preavviso. A quel punto, la vampa crebbe enormemente, si fece altissima. Era mio padre che manifestava la sua gioia nel vedere mia sorella. Ho anche dei video a testimonianza. Da quel momento anche Anna ha iniziato a crederci”.