Ci troviamo nel Kent, Regno Unito, Lily Madigan ha 18 anni e ha iniziato il suo percorso di transizione lo scorso gennaio ma, nonostante i documenti riportino già il nome femminile, è stata costretta a pagarsi un avvocato dopo che la scuola che frequenta le ha proibito di usare i bagni delle donne, gli spogliatoi e l’uniforme femminile.
Lily è stata subito richiamata con due opzioni: tornare maschio e vestirti da maschio oppure ritirarsi dalla scuola. Gli studenti della scuola hanno raccolto 200 firme a favore di Lily e per far sì che gli studenti transgender possano vestirsi come meglio credono mala scuola ha costretto la ragazza ad indossare la divisa maschile. La cosa più triste di tutta questa storia riguarda il privato di Lily, perché la ragazza non ha il supporto della sua famiglia: “Faccio questo non per me, che tra qualche mese termino gli studi, ma per quelli che verranno dopo di me. So di almeno altri 5 studenti trans che devono soffrire in questa scuola. Fare coming out come transgender è particolarmente pauroso ma ora, guardandomi indietro, ho capito che non deve essere così. Per questo ora ho denunciato la scuola, perché voglio che la gente sappia che non è sbagliato sentirsi diversi e che abbiamo dei diritti protetti dalla legge: meritiamo l’uguaglianza“. La scuola ha risposto all’avvocato: “Vogliamo scusarci per ogni dolore inflitto da persone o dalla scuola in questa situazione. Lo staff del St. Simon e il team pastorale hanno sempre voluto supportare l’alunna in questo viaggio importante che ella ha intrapreso e rimaniamo impegnati ad aiutarla a completare gli studi ed essere felice“.