Alessandra Canale, storica “signorina buonasera” e annunciatrice di Rai 2, ha vinto un contenzioso giudiziario contro l’azienda per una vicenda iniziata ormai vent’anni fa.
Lo scontro tra Canale e Rai inizia nel 2003 quando viene costretta ad assumere la mansione di programmista regista per la trasmissione In Famiglia su Rai 2. La decisione della Rai non viene accolta bene dall’annunciatrice, che alla fine del suo ultimo annuncio in prima serata su Rai 2 scoppia in lacrime. Alessandra Canale decide quindi di citare in giudizio l’azienda, sostenendo di essere stata demansionata dal suo ruolo di annunciatrice. Rai, dal canto suo, si è sempre difesa affermando che il nuovo incarico assegnato all’annunciatrice fosse in realtà di un grado superiore rispetto al precedente. La scelta dell’azienda avrebbe quindi costituito una promozione e non un demansionamento.
Dopo una lunga battaglia legale durata vent’anni – con la Rai che ha presentato anche ricorso contro una sentenza del 2022 senza però ottenere esito positivo –, lo scontro tra Alessandra Canale e la Rai si è chiuso con la vittoria dell’annunciatrice e conduttrice. I giudici hanno infatti deciso che la Rai dovrà pagare ad Alessandra Canale un risarcimento pari a 45mila euro per “demansionamento e danno d’immagine”, a cui si aggiungono 8.830 euro per “danno biologico” per il trattamento subito.
“Dopo 20 anni di sofferenza, lacrime ed amarezza finalmente ho ottenuto giustizia: ho vinto! Ora attendo che mi venga riconosciuto un ruolo adeguato, come è giusto che sia. Ringrazio di cuore il mio avvocato, avv Dell’Aiuto che forse più di tutti ha creduto in me e la mia famiglia in particolare mio figlio che ha sofferto silenziosamente per la mia disperazione. La giustizia è lenta, ma esiste. Un ringraziamento particolare va al Presidente della Repubblica per il suo costante impegno nel garantire i diritti di tutti i cittadini”, ha commentato la Canale sui social.
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