Levante è tornata da poco con una nuova canzone, «Dall’alba al tramonto», un libro, «E questo cuore non mente» – e un tour che si ispira a entrambi.
«Sono tremendamente sincera nei miei brani, non saprei fare altrimenti…», ammette Levante nella sua intervista a Donna Moderna.
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«Ma nei romanzi ho la grande possibilità di inventare, e allora perché non farlo? Pensare che l’autore sia anche il protagonista del libro è un errore molto comune. Io grazie ad Anita ho potuto essere persone che non sono mai stata, che non sarò mai e che, forse, non sarò mai più».
Il passato della 34enne è legato ad un profondo trauma, la perdita del padre in giovane età, episodio che ha segnato il suo rapporto con la felicità.
«La felicità ha a che fare con l’effimero, per me. La riconduco a qualcosa che inevitabilmente andrà via, all’improvviso, tradendomi», spiega la cantante di «Ciao per sempre».
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«Ecco perché i cambiamenti repentini di una persona mi traumatizzano: se poi questa persona sparisce, vivo la cosa come la riproduzione fedele della morte di mio padre che ho dovuto affrontare da piccola. Io sono sopravvissuta, certo. Ma ho anche saputo vivere con le mie sole forze».