Leo Gullotta, di recente, ha aperto il suo cuore in una toccante intervista al Corriere della Sera. Nell’approfondire il suo coming out nel 1995 e le sfide professionali che ne sono derivate, Gullotta ha svelato dettagli intimi della sua vita personale e professionale. Scopriamo, di seguito, cosa ha detto.
L’iconico attore catanese con una carriera di oltre quarant’anni, ha raccontato durante la conferenza stampa del film “Uomini, uomini, uomini” di Christian De Sica nel 1995, Leo Gullotta ha dichiarato apertamente la sua omosessualità. Questo coraggioso passo ha destato scalpore e ha segnato un momento cruciale nella sua vita e carriera. A cinquant’anni, Gullotta aveva già vissuto vent’anni della sua vita in modo eterosessuale, ma il suo coming out era un passo importante verso l’autenticità.
Leo Gullotta: “Vivo da 45 anni con mio marito. Ho vissuto l’omosessualità sempre con naturalezza”
La vita di Leo Gullotta è un viaggio di autenticità, coraggio e impegno per i diritti civili, che ha offerto una prospettiva unica sulla lotta contro la discriminazione in un settore spesso influenzato da pregiudizi e stereotipi. “Fino ai 30 anni ho vissuto una vita eterosessuale, poi ho capito che la cioccolata non mi piaceva più: desideravo la crema, e così ho fatto”, ha dichiarato Gullotta in modo scherzoso.
Il matrimonio con Fabio Grossi:
Nel 2019, a 70 anni, l’attore ha coronato il suo amore sposando Fabio Grossi, suo compagno da 44 anni. Questo matrimonio è stato un segno di cambiamento e progresso personale per Gullotta.
Episodi di discriminazione: il rifiuto della Rai:
Tuttavia, la scelta di fare coming out non è stata priva di sfide, soprattutto nel contesto lavorativo. Gullotta ha raccontato di episodi di discriminazione che ha affrontato, tra cui uno particolarmente doloroso durante la produzione di una fiction Rai su padre Pino Puglisi nel 2012. In quel momento, Puglisi era in odore di beatificazione, e un funzionario Rai temeva che la presenza di un attore omosessuale potesse influenzare negativamente la rappresentazione del personaggio.
Leo Gullotta contro la discriminazione:
“In un Paese democratico come l’Italia mi sono sentito dire: no guarda, tu non lavori con noi perché sei omosessuale“, ha rivelato Gullotta, sottolineando l’ingiustizia di questa situazione. “Quell’episodio mi fece molto male. Durò un pomeriggio, cominciai a protestare, ad alzare il ditino: era sbagliato, volevo che me lo dicesse in faccia chi lo aveva deciso. Ma la mia domanda veniva sempre elusa: la colpa era sempre di qualcun altro”.
“Si deve fare ancora tanto”:
“I diritti sono arrivati, ma moltissimo si deve ancora fare, non solo per gli omosessuali” ha concluso Gullotta con amarezza, sottolineando la necessità di un cambiamento duraturo nella percezione e nel trattamento degli artisti LGBTQ+ nel contesto lavorativo.