Lenny Kravitz non si considera una vittima di abusi sessuali.
Nella sua autobiografia del 2020 «Let Love Rule», il cantante ha raccontato che una donna si infilò nel suo letto e iniziò a toccargli le parti intime, quando era poco più che un adolescente.
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Parlando dell’episodio, il 59enne ha dichiarato sulle pagine di Esquire: «È stata un’esperienza e una lezione. Non tutto deve per forza essere…», ha detto Kravitz, interrompendosi per un attimo. «Non sto dicendo che non ci siano cose che non meritino di essere attenzionate, forse per qualcuno sarebbe stato giusto denunciare. Io ho vissuto e imparato. Non ne sono rimasto traumatizzato».
Non ha voluto comportarsi da «bad boy»
In un breve passaggio del suo memoir, Lenny ha rivelato che i suoi genitori avevano chiesto ad alcuni amici di famiglia di badare a lui mentre erano fuori città. Una notte, tuttavia, una donna entrò nella sua stanza e nel suo letto. L’episodio, come scritto dalla rockstar nel libro, ebbe un impatto forte sul suo rapporto con il sesso e le relazioni.
«Non mi interessava convincere o costringere le donne. Ero stato costretto in prima persona e non mi era piaciuto». Nel prosieguo dell’intervista, Lenny ha parlato degli anni successivi alla molestia. «Ero più motivato dall’amore. Ricordo che le ragazze erano attratte dai cattivi ragazzi. Io mi dicevo: se devo comportarmi come loro per avere una ragazza, allora non ci sto».