In un’intervista a OGGI, Sharon Stone torna sulla grave malattia che l’aveva colpita nel 2001.
«Anni fa ho avuto un’emorragia cerebrale che è stata causata da una violenza. Da allora ho scelto di rinascere», ha detto, evitando dettagli specifici ma aggiungendo: «Il mio cervello ha sanguinato per nove giorni, subito dopo ho avuto un ictus. Mi davano l’1 per cento di probabilità di sopravvivere, avevo un figlio di un anno e un matrimonio agli sgoccioli (con il giornalista Phil Bronstein, ndr)».
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E ancora: «Avevo molti strascichi, distorsioni visive, problemi a camminare, dall’orecchio sinistro non sentivo quasi più nulla, la gamba sinistra non aveva più sensibilità. Poi ho incontrato un medico che ha fatto la diagnosi giusta e mi ha disintossicata dai farmaci… È stata una grande lezione, mi ha insegnato anche a smettere di esserne manipolata».
Sharon Stone, che è anche pittrice, avrà una personale all’Ara Pacis di Roma, il prossimo novembre. «La mia passione per la pittura è rifiorita durante il Covid. Sono così felice per la personale in Italia che potrei piangere. Ma non ho tempo di farlo. Dipingo come una matta, per preparare la mostra».