A metà strada tra riflessione intima e considerazione socio-politica, i pensieri di Alberto, meglio conosciuto come “L’educatore influencer”, stanno facendo il giro del web, suscitando l’interesse attivo dei cibernauti. Dopo i contenitori telematici dedicati alle interviste dei vip e i filmati di denuncia su tematiche sociali attuali, infatti, il pedagogo e giornalista comasco ha aperto un nuovo spazio in cui concede libero sfogo al suo spirito di critica osservazione con l’intento di aprire le menti, invogliando al dibattito propositivo e all’ascolto. Questa settimana, Alberto ha affrontato il tema dell’omosessualità, ponendo l’accento su un argomento sempre di grande attualità nel nostro Paese, date le recenti notizie di cronaca che continuamente, purtroppo, vedono coinvolti giovani e giovanissimi, emarginati, diseredati, bullizzati, addirittura brutalmente picchiati a causa delle loro scelte sessuali.
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“L’omosessualità esiste da sempre, in tutti i luoghi del mondo. Perché piacere ed amore non dovrebbero essere condivisi da tutte le coppie?”, esordisce Alberto nel suo video-pensiero. “Ciascuno può scoprirsi omosessuale, medici e psicologi l’hanno considerata semplicemente una variante della sessualità, perché dovremmo imporre loro una diversa modalità?”, queste solo alcune delle domande su cui “L’educatore influencer” invita il pubblico di internet a riflettere. “Liberi di essere, liberi di amarsi”, continua Alberto nel filmato. “Vorrei anche riportare, per evitare fraintendimenti, una frase affermata poco tempo fa da un noto personaggio pubblico, Alfonso Signorini il quale ha detto che la leggerezza non è stupidità! Bene, letta così, può sembrare che l’essere gay debba necessariamente contemplare un certo comportamento, una serie di atteggiamenti estrosi ed eccentrici, e invece il termine che Signorini utilizza è molto specifico: “leggerezza”, il che non vuol dire fanatismo, paillettes e scintille! Egli stesso ha affermato di voler raccontare l’omosessualità senza lustrini, “in modo più normale” come dimostrato dalla vip da poco entrata nella casa del Grande Fratello, Licia Nunez. Per questa affermazione ha ricevuto critiche, è stato accusato di rappresentare egli stesso il peggiore degli stereotipi: “il gay da cortile” e di essersi piegato dietro una terribile idea di normalità.
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Ebbene, a mio parere, non comprendo questo accanimento contro l’utilizzo del termine “normale””, aggiunge Alberto. “Per sentirsi liberi o per amare non è necessario apparire esageratamente, come non è necessario per un etero! E poi, l’affermazione “ognuno è gay a modo suo” non può essere sempre una giustificazione, non si può sempre lasciare che la “leggerezza” diventi, appunto, “stupidità”. In tutte le cose, in tutto ciò che facciamo, non possiamo nasconderci dietro queste frasi fatte che dovrebbero autorizzare a fare e agire senza freni né inibizioni. E allora viva il gay normale, viva la normalità.
Ecco, a proposito, sarebbe corretto che io adesso mi esprima anche su un altro fronte, perché è vero che appoggio pienamente “questo tipo” di normalità, ma non condivido la scelta del matrimonio, non condivido tale desiderio di essere padri in due e madri in due, non condivido, insomma, questa pretesa che secondo me viene confusa con un presunto e assoluto diritto alla paternità e maternità. Ora, voi direte, “Ma allora non hai capito niente dei gay!” “Non sai cos’è l’omosessualità, la discrimini!”. Ma io vi rispondo: “Perché ogni qualsiasi obiezione viene immediatamente tacciata come forma di discriminazione, perché ogni desiderio, ogni impulso, deve immediatamente diventare diritto! Dovremmo attenerci un po’ più ai fatti anziché farci i paladini di diritti che sinceramente mi sanno ancora una volta di buonismo. Dovremmo pensare, senza essere troppo “politicamente corretti”, che l’esistenza di un padre e di una madre non è una scelta né di destra, nè di sinistra, semplicemente deriva dalla consapevolezza che l’essere umano è creato e concepito da un corpo femminile, perché dobbiamo sovvertire e mettere in discussione quest’ordine necessario? Perché si deve essere pronti a tutto pur di fabbricare un figlio! Si, fabbricare! Perché si comprano ovuli e si affittano uteri come se tutto fosse sempre concesso! Parliamoci chiaro! Perché dovrei essere d’accordo con l’idea che ogni bisogno diventi diritto? E poi, sapete ogni vittoria cosa diventa? Una legge di mercato!”