Laura Pausini, in una intervista a 7, il magazine de il Corriere della Sera domani 25 febbraio in edicola con il quotidiano, affidata alla scrittrice Teresa Ciabatti, svela alcuni dettagli sulla canzone che l’ha resa famosa, “La solitudine”.
La cantante italiana più famosa nel mondo e amatissima in patria debuttò al Festival di Sanremo di 29 anni fa e allora diciottenne entrò di prepotenza e improvvisamente nell’empireo della musica leggera.
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Quella canzone del 1993, “La solitudine”, appunto, cambiò completamente la vita a quella ragazza romagnola “normale”, una ragazza come tante. Quel “Marco” della canzone, dice ora la Pausini, “lo ringrazio sempre: ‘Se non mi avesse tradito, non sarei diventata cantante'”, gli ha ricordato dopo.
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La fine della loro storia d’amore per il bacio che lui ha dato a un’altra ragazzina la cantava tutta l’Italia. Tutti la sanno a memoria. Perché Marco è il protagonista negativo de “La solitudine”. “Lui sostiene di non avermi tradito – racconta ora la Pausini -. Io però posso dire nome e cognome della ragazzina, aula in cui si sono baciati, posizione precisa: sotto la carta geografica dell’Italia”. Un’immagine che questa donna romagnola di 47 anni che ha avuto tutto dalla vita – amore, successo, famiglia – non ha mai dimenticato.