Grindr, l’app per incontri più utilizzata dagli omosessuali, è stata denunciata per aver violato la privacy dei suoi utenti.
La denuncia arriva da una organizzazione non profit norvegese (ma finanziata dal governo), Norwegian Consumer Council, che ha presentato le sue accuse di violazione del regolamento sulla privacy europeo (Gdpr) al garante dei dati norvegese. Secondo la ricerca condotta dall’ associazione, 93 pagine di dettagli tecnici dal titolo “Fuori controllo: come i consumatori vengono sfruttati dall’ industria della pubblicità online“, l’app invierebbe i dati dei propri utenti, come appunto l’ orientamento sessuale e la posizione, a migliaia di partner pubblicitari.
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L’uso della applicazione genera un identificatore unico che registra tutte le attività svolte dall’utente online e con queste informazioni si creano profili dettagliatissimi ceduti alle aziende che piazzano le pubblicità conoscendo nel dettaglio abitudini e gusti del destinatario. I mediatori, poi, cedono le loro informazioni anche ad altre aziende pubblicitarie.
“L’ app Grindr – si legge nel rapporto – condivide dati utente dettagliati con un numero molto elevato di terze parti, tra cui indirizzo Ip (un’ etichetta numerica che identifica univocamente un dispositivo collegato a una rete), posizione, età e sesso. Usando MoPub come mediatore, la condivisione dei dati è altamente opaca in quanto né le terze parti né le informazioni trasmessi sono noti in anticipo”.
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l Norwegian Consumer Council ha presentato tre formali denunce contro l’ app di incontri Grindr e contro cinque società adtech che stavano ricevendo dati personali tramite l’ app: MoPub, utilizzata da Twitter, AppNexus di AT &T, OpenX, AdColony e Smaato.