Tre madri che hanno smesso di dormire da quando i loro figli, tre maschi, si sono trasferiti nella città che non dorme mai, New York City. Ma è l’amicizia che le lega a averle salvate dalle notti insonni, un legame solido quanto quello che unisce i loro bambini, compagni di giochi in un parco di Poughkeepsie, ora adulti di stanza nella Grande Mela.
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Sentendosi tradite dalle dimenticanze dei figli, proprio durante il giorno della festa della mamma, le tre lasciano gli agii e la vita tranquilla dei sobborghi tuffandosi a capofitto in un inaspettato viaggio per sorprendere i figli a New York.
La soluzione per ogni problema (dalle ginocchia sbucciate fino alla laurea) per i personaggi interpretati da Patricia Arquette, Felicity Huffman e Angela Bassett è sempre stato il sostegno tra madri, dove ogni incontro tra le tre amiche si trasforma in una seduta di psicoterapia per lo spettatore. Non serve essere mamme per identificarsi nei problemi che queste donne devono affrontare a cavallo fra due decadi importanti, quelle tra i cinquant’anni e sessanta, (e non serve avere neanche la loro stessa età).
Ne La vita dopo i figli c’è chi ha perso il marito e ci scherza su (con quella malinconia tipica di chi usa il sarcasmo per nascondere il dolore), chi non ha intenzione di invecchiare e combatte contro i segni del tempo, anche un sopracciglio bianco, e chi invece accetta con serenità il passare del tempo, meno i chili di troppo. Ad accomunarle però sono le relazioni, spesso complicate, con i loro figli e il loro impegno nel cercare di essere delle buone madri, nonostante tutto.