Esce anche in italiano l’autobiografia di Miguel Bosé. Intitolata “Il figlio di capitan Tuono”, racconta infanzia e adolescenza dell’artista alle prese con due genitori mostri sacri (il padre, il famoso torero Luis Miguel Dominguín, la madre la bellissima attrice Lucia Bosé), ma anche alquanto difficili. O, per dirla con parole sue, “due ‘dei’, ma anche ‘due mostri’ che hanno reso l’infanzia un inferno”.
Guerra legale per la paternità dei quattro figli tra Miguel Bosé e l’ex compagno: “Confido nella giustizia”
Esagerazione? Pare di no. Miguel Bosé racconta per esempio quando fu cucito vivo in una carcassa di cervo. Miguel aveva appena 10 anni e il padre lo portò con sé in Mozambico perché, “Per essere alla sua altezza avrei dovuto imparare a sparare col fucile, a fare l’amore e a fumare prima di 13 anni”. E lì “Mi hanno cucito vivo dentro la carcassa di un cervo. L’hanno svuotato dalle viscere, poi mi hanno lasciato là dentro. Sono svenuto: per la claustrofobia, per la mancanza d’aria, per la brutalità del gesto”. Tutto questo, per far aumentare la sua “scarsa carica di testosterone”.
Miguel Bosè perse la verginità a 17 anni con Amanda Lear, incontro organizzato dal padre: la risposta della star
Il cantante, oggi 65enne, prosegue: “Mio padre e mia madre si sono amati di una passione brutale in una Spagna popolata di personaggi che hanno fatto e disfatto il ventesimo secolo. Il mio libro non è un regolamento di conti contro di loro, ma un esercizio di comprensione. L’ho scritto in modo romanzato, direi cinematografico”. E c’è spazio anche per altri grandi personaggi, come Pablo Picasso, amico della madre di Miguel. che ricorda: ” Alla recita di fine anno mi feci la pipì sotto, perché ero vestito da nuvola e mi vergognavo. Picasso venne da me e mi disse: sei il più bravo di tutti, sei l’unica nuvola che ha fatto piovere”.
Miguel Bosé, il padre ha capito che era gay perché amava leggere: “I miei genitori erano due mostri…”
Dal libro di Bosé sarà tratta una serie televisiva.